Forlì, "il medico di base non mi assiste, mi sento abbandonata"

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«Una volta il medico di base veniva a visitarti a casa, era un punto di riferimento, una persona fidata sulla quale sapevi di potere fare affidamento». È sconsolata, Sonia Mosconi, 42 anni, di Forlì. Alla fine del 2020 ha dovuto salutare il medico di medicina generale che assisteva la sua famiglia da generazioni, andato in pensione per anzianità di servizio. È iniziata così la ricerca di un nuovo dottore, che però nello stesso periodo si era trovato ad assistere tanti pazienti che come Sonia si erano improvvisamente scoperti “orfani” del medico di famiglia. «Non ci trovavamo, - spiega la signora forlivese - non era per niente disponibile e così mi sono messa alla ricerca di un altro medico». Peccato che proprio il terzo dottore abbia portato Sonia all’esasperazione, lasciandola «esterrefatta» e «senza parole».

Lo sfogo

«”Ma signora, secondo lei cosa devo fare? L’Ausl mi ha caricato di 70 pazienti, tra cui molti anziani e disabili o con patologie gravi. Io non riesco a seguire tutti, sono una persona sola. Visitarla? Al massimo tra 15 giorni, prima non riesco”. Ecco cosa mi ha detto il nuovo medico quando l’ho chiamato perché la mia zia anziana e malata non mangiava e non beveva da due giorni». Sonia racconta di esserci rimasta «malissimo» per quelle parole, spiegando che quello sfogo l’ha sorpresa profondamente e di essersi sentita abbandonata. «Per cercare di rimediare mi ha detto che se avevo bisogno di una terapia me l’avrebbe inviata su Whatsapp e poi mi ha consigliato di andare in Pronto soccorso». Anche in un’altra occasione la donna racconta di essersi dovuta rivolgere all’ospedale perché il medico non rispondeva e che non avendo la ricetta medica ha speso circa 100 euro per un elettrocardiogramma e analisi specifiche. «Io capisco che loro si trovino in condizioni di lavoro non ottimali, che abbiano tantissimi pazienti, ma noi come dobbiamo fare? Non è possibile - dice la donna - non sapere a chi rivolgersi. Anche perché, alla fine, sappiamo bene che il loro stipendio non è basso e che hanno tutto il fine settimana libero».

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