Il libro di Vannacci edito a Rimini da oggi nelle librerie: "L'hanno voluto tutti"

«Il mondo al contrario ma con meno puzza di zolfo». Copertina bianca, zero refusi e prefazione di Borgonovo.
Sbarca oggi in libreria il volume del generale Roberto Vannacci, che è costato all’autore, accusato di razzismo, omofobia e negazionismo, il sollevamento dall’incarico a Firenze. Dopo vendite record da 100mila copie su Amazon, l’avventura estiva continua sul doppio binario e ora include le librerie. Sul numero di copie stampate mantiene tuttavia il massimo riserbo Adolfo Morganti editore de Il cerchio, casa editrice fondata nel cuore di Rimini nel 1980. «Sono tenuto al vincolo del segreto con il distributore – spiega – tanto più che si procederà a scaglioni». L’auspicio di proseguire un successo a ritmo serrato si unisce alla lotta contro la Cancel culture «come le ruote di un carro». La certezza è che il volume ha cambiato veste e sarà proposto «in modo più raffinato. Del resto – attacca – chi fa uscire libri del genere andrebbe fucilato sulla pubblica piazza, in primis perché mancava qualunque tipo di correzione del testo» ma passate attraverso “Il cerchio” le pagine hanno perso «molto nello zolfo di cui erano incrostate e che dipendeva da fenomeni discutibili del tipo due righe tagliate e poi ricucite a casaccio».
Total white
Partiamo dalla copertina bianca con la metafora dell’aggettivo “contrario” stampato all’inverso. Una copertina aniconica – sottolinea l’editore – visto che qualsiasi immagine tendeva a sovraccaricare le aspettative «mentre il messaggio di fondo è che questo testo va affrontato per quello che è, con i limiti che ha. La vera domanda – insiste – è perché abbia sollevato quest’onda immensa e ognuno troverà la sua risposta leggendo senza ergersi a censore».Quante richieste
Quanto al generale, si farà vivo a Rimini ma è impossibile dire quando, sebbene la casa editrice abbia ricevuto un’ottantina di richieste di presentazione. «Siamo sergenti maggiori rispetto all’autore – scherza Morganti – che ha avuto paletti abbastanza stretti dal ministero della Difesa». In compenso nessuna levata di scudi dalle librerie: la distribuzione sarà totale e grandi catene come Feltrinelli hanno fatto posto sugli scaffali. Un conto è la polemica sui giornali, nota, un altro esaudire le richieste dei propri clienti. A colpire resta la strana percezione che il mondo vada al contrario rispetto a come dovrebbe. «Non la fissazione di un generale che ha vissuto in Afghanistan – incalza Morganti – ma un’idea condivisa da target trasversali dove un’antica, forse arcaica, concezione del mondo dimostra una resistenza del tutto inaspettata». Francesco Borgonovo «fine giornalista e vice direttore de La verità» è autore della prefazione e curatore della selezione dell’intervista al generale in appendice. Quanto alle critiche ricevute, l’editore risponde con una frecciata: «Fosse stato pubblicato dalla seconda casa editrice più grande d’Italia, appartenente a una famiglia che vanta la tessera numero “1” del Pd non sarebbe scoppiato alcun carnaio». Alla vigilia del grande giorno non solo il generale dormirà sereno «ma continuerà a divertirsi» muovendosi con destrezza sotto il fuoco incrociato. Del resto, scherza Morganti, «un po’ di logistica l’avrà pur imparata».