Il green pass non ferma la scuola: "A Forlì niente dissidenti"

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Il nuovo anno scolastico si appresta a iniziare, ancora una volta sotto la minaccia del Covid-19. E la sfida di oggi, sottolinea espressamente la dirigente scolastica dell’istituto tecnico aeronautico, Maura Bernabei, «è quella di restare in presenza con l’intera classe seduta al banco per tutto l’anno». Strettamente connessa all’osservanza delle norme anti contagio, la preservazione delle lezioni in presenza passa anche per la disposizione che richiede a tutto il personale, impiegati e collaboratori scolastici compresi, di esibire il green pass tutte le mattine prima di entrare a scuola. Ma a Forlì, complice anche l’alta percentuale di dipendenti vaccinati, a differenza di molte città italiane, il green pass non spaventa la ripresa delle lezioni. «Nessuno, fortunatamente, - racconta il nuovo preside del liceo classico Morgagni, Marco Lega - mi ha detto di non avere intenzione di procurarsi il green pass. Confido che questo sia un fattore che ci dia la possibilità di restare in presenza tutto l’anno, grazie all’impegno da parte di tutta la scuola. Il controllo del green pass, in particolare, spetta al dirigente, ma bisognerà individuare personale delegato anche a questo». Lo stesso riferisce Susi Olivetti, dirigente del liceo scientifico Fulcieri, che spiega come fino a ora, con il personale che dall’inizio di settembre ha già iniziato a frequentare gli ambienti scolastici in vista della ripartenza di lunedì, «non siano state state riscontrate irregolarità». L’ingresso a scuola è avvenuto regolarmente anche al Baracca, dove la preside Bernabei dichiara che «dall’inizio di settembre non ci sono state assenze». «Si coglie un velato malcontento - ammette - ma per la gran parte ho notato senso di responsabilità e di solidarietà nei confronti della dirigenza». Electra Stamboulis, preside del liceo artistico Canova, racconta invece di aver risolto la ritrosia di alcuni a mostrare la certificazione verde, ma che «alla fine il buon senso ha prevalso». Al netto di richieste di informazioni, vero e proprio dissenso verso la certificazione verde non è stato riscontrato neanche dai sindacati. Pierfrancesco Minnucci, di Cgil, ricorda però la posizione dell’associazione, espressa dal segretario Maurizio Landini: «Non ci opponiamo al green pass, ma la strada deve essere quella dell’obbligatorietà».

Tutti in classe

Senza novità sostanziali, le linee guida diffuse dal Ministero ammettono una maggiore elasticità sul metro di distanziamento tra un banco e l’altro, a fronte dell'utilizzo della mascherina, anche se tutti vaccinati. «Rispetto all'anno scorso è una passeggiata. Allora dovevamo posizionare i banchi, i bollini per terra, gli igienizzanti. Quest’anno si tratta di aggiustamenti. Semmai resta il problema dell’apertura delle finestre». Tuttavia, proprio il ritorno al 100% solleva la problematica del distanziamento. «A Galeata - dice Bernabei - abbiamo una prima di 32 alunni, a Forlì da 28 o 29, e non possiamo usare solo le classi più grandi: gli ambienti a disposizione sono limitati».

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