Imola, "Il green pass è il male minore, peggio sarebbe dover richiudere"

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L’obbligo del Green pass per accedere ai locali al chiuso, dal 6 agosto, la proroga dello stato di emergenza fino alla fine dell’anno e il no alla riapertura delle discoteche non coglie di sorpresa gli operatori e commercianti imolesi, ormai rassegnati alle nuove restrizioni, ma creano comunque interrogativi, soprattutto per i rapporti e le relazioni con la clientela.

I ristoratori

«La posizione è lineare, chiara e responsabile. Se il Green pass servirà a tutelare la salute e scongiurare chiusure ci adegueremo a questa normativa. Ci saranno situazioni – spiega il presidente dell’Associazione ristoratori e albergatori del comprensorio imolese, Raffaele Benni – che dovranno essere chiarite sull’organizzazione, ma faremo questo sacrificio e ci adegueremo». Anche dal parco delle Acque Minerali il commento è simile: «Noi andremo avanti con la programmazione estiva così come abbiamo fatto fino a oggi. Rimarrà – sottolinea Manuel Calderoni – l’obbligo della prenotazione per le serate tematiche per evitare affollamenti. Continuerà a non esserci la discoteca vera e propria ma proseguiremo con l’impostazione che ci sta premiando».

In piscina come prima

«Per ora ci godiamo questo mese e mezzo all’aria aperta poi, a settembre, con la riapertura delle attività al coperto ci adegueremo. Dovremo capire – spiega il presidente della Geims, Lorenzo Muscari – chi dovrà fare cosa e chi avrà la responsabilità del controllo e della verifica, se il gestore o le società sportive, sia per l’attività in acqua che per quella del palazzetto. Ma oltre a dotarci del lettore dovremo anche controllare i documenti per chi ci presenta il Green pass?».

Le associazioni di categoria

Per l’Ascom «il Green pass è il male minore rispetto alle chiusure ma apre una serie di interrogativi. Il problema – spiega il presidente Danilo Galassi – è che ancora non sappiamo come comportarci con le casistiche che potranno verificarsi. Chi sta ancora aspettando il vaccino potrà lo stesso entrare, basterà il tampone? E poi – conclude Galassi – l’organizzazione di questo controllo comporterà ulteriori spese dato che servirà una persona all’ingresso per gli accessi». Dagli artigiani «il vaccino è l’unica soluzione efficace oggi praticabile e quindi siamo d’accordo su questa misura che richiama tutti a un senso di responsabilità concreta per garantire la sicurezza». Per il presidente della Confartigianato Bologna metropolitana, l’imolese Amilcare Renzi «in un momento in cui l’economia sta tirando e i dati economici sono tutti con il segno più, comportamenti inopportuni sono da evitare perché potrebbero a situazioni che sarebbero drammatiche».

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