Il giovane Spielberg a Roma nel 1971 ben accolto da Fellini

Steven Spielberg è stato nei giorni scorsi in Italia per promuovere il suo ultimo film, “The Fabelmans”, storia della sua famiglia e di come sia nata in lui la passione per il cinema. Naturalmente in quella occasione non poteva non ricordare un’altra sua venuta a Roma, la prima, nel lontano 1971. Così ha raccontato: «Ero all’inizio della mia carriera. Stavo promuovendo il mio primo film intitolato “Duel”. Non avevo mai lasciato gli Stati Uniti a quell’epoca e Roma fu il mio primo paese che visitai al di fuori degli Usa. Arrivato in hotel mi addormentai verso le 14 probabilmente per il jet lag. Ricordo che poco dopo squillò il telefono in camera; risposi e la receptionist mi disse: “C’è un visitatore importante per lei”. Così scesi dal letto, mi vestii, scesi le scale e in piedi nella reception c’era Federico Fellini!». E ha aggiunto: «Quando il direttore dell’albergo mi vide, mi indicò il maestro; Fellini sembrava piuttosto sorpreso perché all’epoca avevo un aspetto molto più giovane di quanto non fossi, però aveva visto “Duel” la sera prima. Era venuto in hotel solo per dirmi quanto gli fosse piaciuto.... Io ero li in piedi nella reception con Fellini davanti a me e pensavo: “Forse sto ancora dormendo, sto ancora sognando!”. All’epoca ero ancora semi sconosciuto: ma era tutto vero, davanti a me c’era uno dei più grandi registi della storia del cinema!». E ha continuato il suo racconto: «Fellini si avvicinò a me, questo regista americano totalmente sconosciuto, e mi portò a fare una passeggiata per Roma. Vidi Roma attraverso gli occhi di Fellini e non me lo dimenticherò mai. Poi alla fine della giornata mi riaccompagnò in albergo e sapendo che io stavo per incontrare la stampa per le numerose interviste riguardo a “Duel”, mi diede qualche consiglio, e mi disse: “Non devi mai dare la stessa risposta alla stessa domanda che ti rivolgeranno continuamente, altrimenti diventerai matto». E aggiunse: «È sempre importante intrattenere il pubblico, ma è ancora più importante intrattenere se stessi». Spielberg interpretò così le parole del genio riminese: «Credo che Fellini mi stesse dicendo che per conquistare il pubblico, bisogna prima di tutto essere il pubblico. Quel suo consiglio non l’ho mai dimenticato e molti dei miei film hanno preso questo consiglio alla lettera». Il grande regista americano ha confessato di conservare ancora una foto che lo ritrae con Fellini a Roma: «Per ricordarmi di quell’episodio, ho ancora questa fotografia con il maestro insieme a me, scattata quel giorno a Roma. È appesa sulla parete del mio ufficio… è appesa nel mio ufficio da 45 anni».

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