Il folivese Paolo Poni e il suo testo musicato da Daniele Silvestri

Sembra quasi una favola, quella di Paolo Poni, artista e libraio di Forlì: una sua poesia ha colpito Daniele Silvestri al punto che il cantautore romano l’ha voluta per farne un brano per il suo ultimo disco, in uscita il prossimo 9 giugno. Anzi, la canzone, dal titolo “Tutta”, è stata scelta «per guidare tutte le altre del cd» come dice un post sui social di Silvestri, ed è già disponibile su Youtube.

«È stato tutto davvero inaspettato – racconta Poni –. Lo scorso ottobre avevo sentito Silvestri parlare di un suo progetto a Radio 2 Social Club: stava raccogliendo su un suo sito storie da cui trarre suggestioni per il nuovo disco. In quel periodo era già in tour e provava con i suoi musicisti a tirare fuori canzoni da quei racconti, praticamente in diretta».

Ed ecco l’idea.

«Sì, sono libraio ma dipingo e faccio collage in un mio studio a Fiumana. Allora ho girato a Silvestri uno dei miei lavori dove avevo scritto qualche verso, dandogli anche un titolo, “Appunti per una piccola canzone d’amore”. Dopo un mesetto mi ha risposto dicendo che il mio era un testo già bell’e fatto e che lo avrebbe musicato ed eseguito in concerto. Di più: era la prima volta, a sua memoria, che eseguiva qualcosa di non scritto da lui!».

Che soddisfazione.

«Infatti. Ma anche molto rispetto e correttezza da parte sua. Quando sono andato a sentirlo a Carpi, oltre ad annunciare dal palco che in sala era presente l’autore delle parole di “Tutta”, ha anche detto infatti che se non mi fosse piaciuta non l’avrebbe suonata più!».

Cosa ha provato a sentire cantate da un personaggio famoso, e bravo, parole nate dalla sua fantasia?

«Molta emozione, e anche orgoglio. La mia poesia viene dopo una breve introduzione realizzata da lui per farne una specie di piccola storia, una dedica a una donna amata a cui lui scrive sullo specchio col rossetto parole che non riesce a dirle a voce. Sul sito Silvestri ha pubblicato il mio quadro, con la mia storia, ma è bello anche che abbia messo nel brano qualcosa di molto suo, la sua visione ironica del rapporto fra uomo e donna e della sua complessità. Alla fine, infatti, Emanuela Fanelli, un’attrice che è stata premiata proprio quest’anno con il David di Donatello, chiede indispettita chi le ha consumato tutto il rossetto e le ha imbrattato lo specchio “che poi restano gli aloni”. Ecco, questa è proprio il taglio che ho ritrovato in altri brani di Silvestri. Poi che durante i concerti lui dica che se qualcuno gli scrivesse una dedica d’amore vorrebbe che fosse come questa, è un altro motivo di grande orgoglio per me».

Ma quelle parole così belle da dove sono nate?

«Mi ritengo un “compositore” in campo figurativo, e comunemente parole e immagini nel mio lavoro si fondono. In “Appunti per una piccola canzone d’amore” non c’è la mia storia d’amore ma ci sono io, e una impressione forte che ebbi dalla poesia di Izet Sarajlić“Nessuna tu”: con parole secche, inchiodate su una croce, il poeta bosniaco diceva l’unicità assoluta della donna amata. Ecco, “Tutta” nasce dalla mia vita, e da quella suggestione».

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