Il comico Alessandro Paci al Walter Chiari di Cervia

Risate dalla Toscana questa sera alle 21 al teatro Walter Chiari di Cervia; Alessandro Paci da Scandicci e l’attrice Diletta Oculisti danno vita a “Matrimonio per caso”, commedia a due firmata dallo stesso Paci con Andrea Bruno Savelli, pure regista. Lo spettacolo fa conoscere al pubblico della Romagna un comico adorato nella sua terra e un’attrice di qualità ed energia. Cabarettista, attore, barzellettiere, conduttore televisivo e radiofonico, sceneggiatore e regista, Paci solleva risate semplici, dirette, corrette da un “lift” di toscanaccio.

La commedia

«Il pretesto di “Matrimonio per caso” me lo diedero due amici quando, al rientro dal viaggio di nozze, mi fecero ridere raccontandomi ciò che gli era capitato – ci dice Paci –. Mi sono così inventato una storia che, a partire da due invitati a un matrimonio, lui fratello dello sposo, lei ex dello sposo, si innamorano, si sposano e incappano in una luna di miele travolgente. Dopo la Toscana la presentiamo fuori dalla mia terra. È di soddisfazione; in teatro avevo fatto spettacoli come “Pinocchio” con Massimo Ceccherini, e “L’uomo dalla U alla O” con Cristiano Militello. Quelli però erano lavori più da cabarettisti, questo è più attoriale e lo faccio con una donna e bravissima attrice».

La scuola toscana dei comici

«I comici toscani hanno un grande senso dell’umorismo ma sono tutti diversi. Prendiamo Benigni, è maestro, gli piace dare lezioni; Benvenuti è uno che racconta il particolare, entra nei dettagli; Pieraccioni è comico da palco; Panariello fa i personaggi, Ceccherini è comico nella vita, io sono più battutaro. Tutti diversi ma tutti figli di una terra la cui comicità è antica. Perché la Toscana è terra di sfottò da secoli, da quando i rioni di ogni città si canzonavano. Come Pisa e Livorno che ancora oggi si prendono in giro; o Firenze, dove i diversi rioni si sfottono anche cattivamente durante la rievocazione del calcio in costume, come tifosi di calcio. È un qualcosa che abbiamo dentro».

I nuovi comici italiani

«Dico che dopo la mia c’è stata una generazione di fermo, penso dovuta al fatto di dover sempre essere politicamente corretti. Il comico un po’ cattivo deve esserlo, altrimenti non fa ridere. Chi fa stand-up ha copiato un po’ gli americani, che ora stanno tornando a essere più pungenti e tra un po’ lo saranno anche i nostri. Noto che la nuova generazione comica è già più avanti rispetto a quella seguita alla mia».

La storia comica di Paci

«Sono nato nel 1964 a Scandicci, periferia di Firenze, in casa. Sono cresciuto a San Giusto insieme a Massimo Ceccherini, lui del 1965, sin da bambini amici e sempre insieme, stessa scuola elementare e media, eravamo i “simpatici”. Mi attraeva il palco, ma sognavo di fare il cantante. Ceccherini mi faceva morire dal ridere, addirittura mi provocava il mal di stomaco per le tante risate. Un giorno una discoteca di Firenze organizzava un concorso per nuovi comici. Dissi a Ceccherini: vieni con me che si va a fare un provino. Andammo, vincemmo, e dal giorno dopo si iniziò a lavorare nelle piazze, io e Ceccherini insieme».

Il domani comico

«In estate giro con “Non solo barzellette” e “Matrimonio per caso”; spero mi chiamino pure per il cinema. Vent’anni fa debuttai in regia con il mio primo lungometraggio “Andata e ritorno”; di recente ho partecipato a due film del regista toscano Alessandro Ingrà, “Uno strano weekend al mare” e “Sbagliando s’impara” uscito da pochi giorni. A Cervia, dato che è l’8 marzo, farò… lo spogliarello, tanto sono bellino!».

Da 26 a 15 euro
Info: 0544 975166

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