Il Cesena, il settore giovanile fermo e la cavalleria che non arriva

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Presto o tardi, capiterà. Insomma, nei prossimi mesi ci sentiremo di nuovo dire che “il settore giovanile è il core business del Cesena”, frase che già di per sé trasuda uno spontaneo calore umano. Però prima o poi questa frase la sentiremo, garantito, e allora potremo ricordarci una volta di più di quel 2 luglio 2023, quando ancora il settore giovanile non aveva un responsabile che indicasse la via da prendere.

Tutte le volte che ci sentiremo dire che il calcio giovanile a Cesena non è solo sport ma è anche un servizio sociale per i giovani, alimenta il senso di appartenenza verso i colori eccetera eccetera, potremo tornare a questi giorni in cui il vivaio della squadra più importante della Romagna era solo un’ipotesi. È riduttivo dire che il Cesena sia in ritardo: praticamente è già Natale. C’è una serie di allenatori (tra l’altro pure piuttosto bravi) che aspettano di sapere il loro futuro e di ascoltare quelle parole che di solito vengono dette tra aprile e maggio, parole tipo: “Andiamo avanti con te” oppure “grazie ma preferiamo cambiare” e addirittura “la nostra idea di calcio è questa”.

Niente di tutto questo. La sconfitta con il Lecco è stato il lancio dell’ancora in mare e c’è una barca ferma in tutti gli ingranaggi del motore. E pensare che questo resta un bel posto per fare calcio, perché il Cesena con la sua storia si è costruito una promessa che spesso mantiene ai bambini: “Inizia a giocare qui e se vali puoi arrivare a giocare al Manuzzi tra i professionisti”. È una promessa antica che ogni tanto si prende delle pause (la gestione di un talento come Berti è stata quantomeno rivedibile), però è una promessa che resiste e fa sì che a livello di reclutamento, il Cesena sia ancora un nome spendibile in tutta la Romagna e nel nord di Marche e Toscana: un bacino d’utenza dove spesso ha pulito il melo, portandosi a casa i bambini più bravi.

Come riparte il settore giovanile? Al momento non è dato saperlo. Come poteva ripartire il settore giovanile? Con Gianni Rovereti responsabile di un gruppo di lavoro che avrebbe avuto come punto di riferimento un altro eccellente ritorno come quello di Beppe Angelini. Due uomini di calcio tifosi del Cesena, forti di una competenza scolpita nei decenni. Poteva essere la tromba dell’arrivo della cavalleria, lo squillo che segna la svolta in quei film dove sembra andare tutto male e invece non era mica vero. Al momento la tromba tace e siamo ancora alla fase uno: la cavalleria non si vede, qui sembra andare tutto male.

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