Il carciofo, tra le varietà pregiate il violetto di Romagna

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Coltivare il carciofo in vaso non è semplicissimo, ma è un ortaggio così prelibato e ricco di virtù, che vale la pena tentare. La stagione è quella giusta, febbraio è un ottimo mese per piantarne i semi. Il carciofo ama le temperature miti e il sole, teme le brinate e gli sbalzi termici, ma tutto sommato si adatta abbastanza bene al clima. Il primo passo è dotarsi di un vaso capiente e profondo, con un diametro di almeno 35-40 cm: il carciofo ha bisogno di spazio. Dopo un primo strato di argilla espansa, il terriccio da prediligere deve essere di medio impasto, con una buona quantità di materia organica e non troppo argilloso, calcareo o sabbioso: lo si può preparare mescolando terriccio universale e letame maturo.

In alternativa ai semi si possono piantare in vaso le gemme o carducci, ovvero i polloni delle piante; una soluzione meno economica, ma certamente più facile. Nel caso in cui si scelgano i carducci (preferibilmente lunghi almeno 30 cm e con 4-5 foglie), vanno piantati in piccole buche scavate nel terriccio fino a circa metà vaso, devono quindi essere completamente ricoperti di terra e molto bagnati. In entrambi i casi i vasi vanno innaffiati regolarmente, ma evitando con grande attenzione che si formino ristagni idrici o il terreno sia troppo bagnato, il che metterebbe a rischio il sano sviluppo della pianta. Se tutto andrà bene, servono circa 150-180 giorni per arrivare dai semi alla messa a dimora della pianta matura. Il momento giusto per la raccolta - che si esegue manualmente asportando assieme al capolino circa 5-10 cm di gambo - si riconosce quando il carciofo raggiunge le dimensioni tipiche della sua varietà e deve avvenire prima della fioritura, se si ritarda troppo si rischia di compromettere la sua commestibilità. Riuscire a portare il carciofo dal vaso al piatto è una piccola sfida, che necessita si dedizione e pazienza, ma dà grandi soddisfazioni. I carciofi sono protagonisti di molte ricette gustose e vantano anche molte proprietà benefiche. Tra le loro virtù preziose per la salute, quella di aiutare la digestione e favorire le funzioni epatobiliari. Per di più, forse non tutti sanno che questo pregiato ortaggio è un orgoglio del made in Italy. L’Italia è il maggiore produttore al mondo di carciofi e ne conta circa 100 diverse varietà. Tra queste ci sono due grandi sottovarietà: i carciofi primaverili, con capolini di maggiori dimensioni e considerati più pregiati, e i carciofi autunnali o rifiorenti, che hanno due tornate di raccolta, una in autunno e una in primavera e sono destinati perlopiù alla lunga conservazione. Anche la Romagna ha una sua varietà, molto pregiata: è il carciofo romagnolo o violetto di Romagna. Ha dimensioni medio/grosse, capolini globosi di colore violetto, è senza spine e molto saporito. E poiché resiste bene al freddo è perfetto da seminarsi ora. Il carciofo, è bene ricordarlo, è una pianta perenne e, se coltivato con cura, può effettivamente sopravvivere per anni.

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