I protagonisti dello sport imolese diventano angeli del fango

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Lo sport a Imola ha fatto squadra. Un’espressione che ha superato i confini del campo di gioco prendendo corpo, braccia e gambe per aiutare i territori colpiti dall’alluvione. Lo slancio solidale che sta facendo nascere numerosi gruppi di amici volontari nello sport non poteva che riunire le squadre. Gruppi di giocatori, allenatori, dirigenti e tifosi che si sono organizzati per dare una mano, anche sacrificando partite e mettendo in conto sanzioni. Lo raccontano senza tanti fronzoli perché «l’intento – dicono tutti – non era quello di apparire». Qualche foto per ricordare i brevi momenti di allegria dopo la fatica però anche loro se la sono fatta: anche perché molti stavano aiutando i propri compagni e le loro famiglie. In fin dei conti è proprio questo lo spirito sportivo.

Il basket

Tante le squadre e le discipline che hanno fatto sentire la propria solidarietà. Come l’ International basket Imola: «Con una ventina di volontari tra allenatori, ragazzi, ex giocatori, coordinandoci con l’Amministrazione – racconta il direttore sportivo Massimo Fiera – sabato e domenica eravamo a Castel Bolognese». La Virtus dal canto suo ha messo insieme una “squadra” d’eccezione, giocatori e tifosi insieme: «Alcuni ragazzi sono andati nonostante si avvicinasse l’importante partita di martedì. Insieme all’Andrea Costa abbiamo organizzato una colletta all’ingresso delle scorse due partite che devolveremo in beneficenza», afferma il direttore sportivo Carlo Marchi. «Nel weekend siamo stati a Castel Bolognese, Solarolo e Faenza», racconta uno dei tifosi dell’ Armata giallonera Matteo Paciaroni. Anche l’ Andrea Costa ha visti impegnati gli atleti tra Solarolo e Faenza, mentre gli Ultras dell’ Onda d’urto Imola da giovedì sono partiti alla volta di Faenza per aiutare alcuni amici allagati: «Abbiamo esteso l’invito sui social e siamo arrivati a una cinquantina la domenica: è stata una sorpresa vedere tanta adesione. Ci siamo dati ritrovo al bar Giratempo e siamo partiti per le città della Romagna».

Il calcio

Non è stato da meno il calcio, tra cui spicca l’impegno dell’ Imolese femminile F&M. Le giocatrici non solo hanno rinunciato alla partita di domenica scorsa, ma anche alla prossima, subendo una sanzione. «Alcune ragazze direttamente coinvolte si sono organizzate a Forlì e a San Prospero. Con altre abbiamo fatto due gruppi nel fine settimana: a Sant’Agata, dove siamo tornate anche martedì con le Under 15, e alla comunità Primo Vanni a Solarolo», racconta la presidente Milena Gandolfi. Anche la Rossoblu imolese si è attivata subito: «Con l’allenatore abbiamo organizzato le disponibilità e siamo andati in una ventina tra Sant’Agata, Solarolo, Faenza e Castel Bolognese dall’educatore Mauro Contarini, che a Imola ha fatto la storia. Continueremo nei prossimi mesi», fa sapere il direttore Raffaele Armaroli. Nelle stesse città sono andati gli Irriducibili, curva ultras dell’Imolese: «Giovedì a Faenza l’acqua arrivava ancora all’ombelico. A noi si sono aggiunti amici e morose. Vorremmo rifarlo: intanto stiamo organizzando un’asta di beneficenza con le maglie della prima squadra donate dall’Imolese ma non solo», racconta il referente Andrea Micchinelli.

Rugby e football...

Chi li ha avuti come volontari di certo ha ricevuto manforte. «Domenica avevamo una partita molto importante di spareggio con il Siena, ma i ragazzi venerdì sono voluti andare dalla famiglia del nostro capitano, tanti anche il sabato», racconta orgoglioso il presidente dell’Imola rugby Alessandro Magnani. La stessa priorità l’hanno data i Ravens del football: «Non ci saremmo sentiti di giocare sapendo della situazione di tanti, tra cui alcuni nostri giocatori di Forlì – racconta l’allenatore Filippo Brunori –. La squadra all’unisono, consapevole della sanzione, ha deciso di saltare la partita nel weekend e la società è stata d’accordo. Abbiamo aperto un canale per poterci organizzare anche nei prossimi giorni».

...e baseball, pallamano, ciclismo

Per i Redskins del baseball la proposta è partita dal capitano Federico Cortini: «Abbiamo subito accettato, un nostro compagno è di Solarolo – racconta il presidente Riccardo Soglia –. E pensare che ci ha detto di andare da chi stava peggio, e così siamo stati in altre città della Romagna». «Nonostante la partita imminente dei playout i ragazzi sono andati a spalare e a pulire al Palabanca a Lugo e a Sant’Agata», raccontano dalla Pallamano Romagna, che ha in gestione il palazzetto che ospita almeno 300 sfollati e che ha deciso di far fronte ai costi di pulizia e utenze. Con due furgoni e una cinquantina di volontari anche la Ciclistica Santerno Fabbi Imola ha dato il suo contributo: «Abbiamo coinvolto atleti, familiari, amici dirigenti e colleghi. Ci siamo autorganizzati e continueremo prossimamente», raccontano dalla società.

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