I portuali di Ravenna e il nodo del green pass: "A Trieste sbagliano"

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Sono giorni caldissimi per il mondo del lavoro e il green pass. Mentre a Trieste si è vissuta una settimana ad altissima tensione, a Ravenna la posizione di larga parte dei lavoratori portuali è riassunta dalla nota di Luca Grilli, presidente della Compagnia che opera sul Candiano. Grilli parla in questo caso in veste di presidente Ancip, l’associazione che riunisce le cooperative del settore: «L’Associazione Nazionale Compagnie e Imprese Portuali – scrive - si è sempre battuta, in ogni sede, per la salvaguardia del lavoro e della dignità dei portuali italiani. In queste ore così concitate e quasi surreali, come quelle che stiamo vivendo circa la smobilitazione relativa all’obbligo lavorativo del green pass, vogliamo ribadire con orgoglio che la nostra categoria, quella dei portuali, ha continuato a lavorare e, con grande senso di responsabilità e nell’interesse generale della Nazione, a garantire, dall’inizio della pandemia fino a oggi, il mantenimento del sistema logistico-portuale, l’approvvigionamento di ogni territorio, la tenuta socio-economica del Paese». Per Grilli, dopo le difficoltà di inizio pandemia, ora «il vaccino consente di dare serenità e tranquillità a chi vuole difendere il lavoro». Il presidente della Compagnia aggiunge che l’80% dei lavoratori del settore è vaccinato: «Rispettiamo, ovviamente, chi non vuole vaccinarsi e chi non può per motivi di salute e si sottopone all’iter dei tamponi per poter accedere al proprio luogo di lavoro, ma in tutta onestà non condividiamo la battaglia che stanno conducendo i colleghi di Trieste che si oppongono al green pass, e di certo non li prendiamo a modello in questa loro convinzione». Il presidente ritiene prioritario concentrare le battaglie su altri temi, come la sicurezza sul lavoro e la lotta al «dumping tariffario e sociale».

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