"I muretti", fratello e sorella e i loro vini bio in Valconca

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Nicolò e Beatrice Bianchini sono fratello e sorella, ma anche colleghi nella loro stesa impresa. Hanno una genuina voglia di raccontare il lavoro che fanno e li appassiona tangibilmente che è quello di produrre in armonia con la terra e accogliere nell’agriturismo creato negli anni Novanta dai loro genitori: “I muretti”, una delle prime aziende agricole biologiche della Valconca, che oggi la nuova generazione ha arricchito di idee, attività, produzioni. Dopo gli studi, entrambi hanno visitato un po’ di mondo: Nicolò, 32 anni, agronomo, dopo un Erasmus in Ungheria, per completare la sua tesi sul vino è andato fino in Australia. Beatrice si è specializzata in marketing e comunicazione e ha approfondito la passione per il vino diventando sommelier. Poi sono tornati a casa con un’idea comune, «valorizzare la nostra vallata e i suoi prodotti» e si sono divisi i compiti: lui segue i campi e la vigna, lei la promozione, l’accoglienza e il rapporto con i clienti.

La vigna, la cantina, i vini

La cantina come la si vede oggi, curata e colorata, è stata avviata nel 2014. «Già prima si produceva rosso che tradizionalmente veniva venduto sfuso, ma è quando metti l’etichetta su una bottiglia che puoi raccontare anche la tua idea di vino – dice Nicolò Bianchini –. E la nostra idea è quella di produrre nel rispetto della terra, e alleggerire anziché sovraccaricare i vini, per fare sentire la loro vera natura». La vigna esposta a sud, 6 ettari in tutto, comprende 2,5 ettari di grechetto gentile per la Rebola, 2 ettari di sangiovese, mezzo ettari di un altro autoctono, il famoso, un poco di cabernet franc e cabernet sauvignon, e qualche filare del semisconosciuto rebo, incrocio trentino di teroldego e merlot, che viene vinificato insieme al sangiovese per un insolito rifermentato in bottiglia metodo ancestrale, il “Rosa mai vista”, o in purezza per un passito. Le uve vengono immesse nella pressa per caduta dagli oblò scavati sul tetto di terra della cantina stessa, ricavata scavando una collinetta naturale, sfruttando quindi la forza di gravità. «Non usiamo lieviti selezionati ma lasciamo lavorare lieviti indigeni proprio per far sì che i nostri vini siano espressione nitida e diretta del luogo da cui arrivano –spiegano Nicolò e Beatrice –, a volte occorre aspettare un po’ più di tempo, come è accaduto ad esempio quest’anno, ma vogliamo che alla fine si sappia esattamente di cosa sa la Rebola della Valconca, e quindi non ci facciamo prendere dall’ansia e aspettiamo i tempi dei lieviti». La vinificazione avviene prevalentemente in acciaio, «perché è neutro e non distorce in alcun modo il vino», con l’ultima vendemmia sono state avviate anche alcune vasche in cemento per il sangiovese, mentre una piccola barricaia completa le possibilità di affinamento, ma viene usata il minimo indispensabile. Oggi a I muretti si producono 30mila bottiglie, «e vogliamo rimanere su queste cifre», assicurano. I sangiovesi sono schietti e freschi con una nota floreale ricorrente di giaggiolo che si sposa immancabilmente al frutto. “Lulone” è, come comprende bene chi conosca il dialetto romagnolo, un vino che non vuole invecchiare. La macerazione carbonica estrae frutto e sapore dalle bacche dei grappoli più pieni selezionati in raccolta. “Complice” è il sangiovese superiore per il quale una piccola mass, il 20% si arricchisce in legno di una speziatura lieve, per nulla invadente. Leggerezza appunto, che da ottenere è sempre più difficile del suo contrario.

Accoglienza

A I Muretti si può arrivare dunque per visitare la cantina e degustare i vini, partecipare a un laboratorio della fattoria didattica, e dalla prima settimana di marzo riapre la cucina dell’agriturismo con piatti della tradizione o vegetariani che utilizzano il raccolto quotidiano della coltivazione a pochi passi dalla cucina e gli animali da cortile allevati in libertà nella stessa azienda. Oltre ai vini, nella dispensa de i Muretti ci sono anche l’olio dall’uliveto, le farine dai propri grani, le confetture preparate con i piccoli frutti rossi, gli ortaggi, e la frutta coltivata e il miele raccolto dalle api, tutto intorno a casa.

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