Guido Guidi e la luna a Cesena

Archivio

A due anni esatti dalla mostra “Guido Guidi. In Veneto, andata e ritorno”, il fotografo cesenate torna protagonista nella sua città con una nuova mostra. Si tratta di “Lunario”, forse la mostra entrata più nel cuore del pubblico, da cui è stato realizzato l’omonimo libro per l’inglese Mack Editore «ormai introvabile» dice l’artista.

Si inaugura oggi dalle 16 in galleria e Palazzo del Ridotto. Curata da Andrea Simi e Stefania Rössl (con Ufficio Mostre e LaFo, Dipartimento di Architettura), dà spazio a un percorso fotografico che prende avvio con immagini del 1968 fino al 2019, quando è andato in stampa anche il volume. Nella galleria del Ridotto sono esposte 70 fotografie di cui 40 vintage (stampe originali d’epoca che risalgono persino agli anni da studente), in bianco e nero e a colori. Note e disegni dell’autore suggeriscono al visitatore ulteriori elementi di lettura.

Familiarità e sperimentazione

Nella visione del mondo attraverso l’obiettivo, Guidi coglie immagini di paesaggi familiari unitamente a quelle più “sperimentali” con cui ha sviluppato una ricerca esemplare della fotografia moderna. Il tutto nella dimensione inafferrabile della luna.

La mostra è anticipata da una conferenza in sala Sozzi dove interviene lo stesso Guidi oltre agli accademici Fabrizio Ivan Apollonio, Elena Mucelli e Antonello Frongia.

Guidi, perché “Lunario” è entrato nel cuore?

«Forse è un lavoro meno enigmatico, le immagini partono dal 1968 ma ci sono foto anche recenti. È un excursus antologico sullo stesso tema. So di essere sempre io, prima e dopo, non saprei dire qual è la ragione del successo. Ma influisce anche il tema della committenza sulla scelta della fotografia».

Si può dire che la luna sollecita immagini in qualche modo anche poetiche?

«La luna è sì un tema romantico, però questo mio racconto non vuole essere poetico. Ci sono anche foto della terra arata, altre brutali e ironiche rispetto alla luna; aggiungo che il lunatico, o il lunario, o l’aspetto lunare, sono presenti in altre mie foto dove non compare la luna. Il libro “Lunario” poi si conclude con una operazione scientifica, ovvero con una serie eseguita durante l’eclissi di sole, dove la luna non c’entra, anche se l’effetto prodotto potrebbe ricordarla. Ma in questo caso metto in pratica le annotazioni di Aristotele sulla modalità dell’eclisse e sul foro stenopeico».

Nell’aprile 2020, in pieno lockdown, ci aveva parlato di un progetto sul suo archivio da parte del Comune. A che punto è?

«L’Archivio è partito recentemente; al momento si stanno scansionando i negativi più vecchi per realizzare un archivio digitale, il progetto è finanziato da Comune e da Regione Emilia-Romagna per due anni, è un grosso lavoro attorno al quale stanno operando tre addetti e un coordinatore. Ma occorreranno investimenti maggiori perché richiede molto tempo. Al Comune andranno 100 stampe».

Fino al 9 gennaio. Info: 0547 610892

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