Gorbaciov in Romagna tra gli anni 90 e 2000: il ricordo

Archivio

La storia recente è passata spesso per la Romagna. E alcune occasioni portano il nome di Michail Gorbaciov che è venuto più volte dalle nostre parti.

Nel 1994

L’ultimo presidente dell’Unione Sovietica, l’uomo della prestrojka (riforma) e della glasnost (trasparenza) arrivò nel 1994, pochi anni dopo quelli della sua presidenza dell’Urss (1990-91) e all’indomani del conferimento del Premio Nobel per la pace. Gorbaciov partecipò infatti insieme a George Bush padre (ex presidente Usa) alle Giornate internazionali di studio del Pio Manzù che si svolsero al teatro Novelli di Rimini nel novembre del ’94. Fu l’evento dell’anno per la città: il summit tra i due ex nemici fu festeggiato a dovere con una cena di gala al Grand Hotel a cui prese parte la stampa nazionale e locale, cena organizzata dal commendatore Pietro Arpesella, patron del grande albergo riminese, che commentò: «Giornate storiche per noi e per tutta Rimini!».

Gorbaciov incontrò anche l’allora sindaco Giuseppe Chicchi, il fondatore di San Patrignano Vincenzo Muccioli e i capitani reggenti di San Marino. Si concesse perfino una puntata al Paradiso di Gianni Fabbri, che orgogliosamente rivendicava quello come uno dei momenti più alti della storia del suo mitico locale sul colle di Covignano: «Fu un momento di grande splendore per l’Italia e di cui Rimini fu il centro», ricordò anni dopo pubblicamente.

Gorbaciov divenne poi presidente del Comitato scientifico del Pio Manzù e – come ricorda la collega Letizia Magnani, per anni braccio destro di Dasi – «fu grazie alle sue missive spedite ai grandi della Terra, che riuscimmo a far venire a Rimini re e regine, principi e capi di Stato». Come nessun altro aveva/avrebbe mai fatto né prima né dopo, ad eccezione della visita di papa Giovanni Paolo II nel 1982.

Nel 2001

L’ex numero uno dell’Urss, per un impegno comune con l’Unesco, prese parte a distanza alla nona edizione del concorso “Immagini per la Terra” come membro del comitato d’onore insieme a Rita Levi Montalcini. L’iniziativa era promossa dall’Associazione Green Cross Italia e dall’Associazione Verdi Ambiente Società, per promuovere una riflessione comune sui problemi ambientali rivolta agli studenti. Quello stesso anno sarebbe dovuto tornare anche a Rimini al Pio Manzù, ma non poté e si limitò mandare un messaggio ai partecipanti.

Nel 2002

Passò un altro e Gorbaciov tornò in Romagna, nel luglio del 2002, sempre come presidente di Green Cross International, la cui missione consiste nell’aiutare ad assicurare un futuro equo, sostenibile e sicuro per tutti attraverso l’incoraggiamento del cambiamento dei valori e lo sviluppo di un nuovo senso di interdipendenza globale e responsabilità condivisa nelle relazioni umane con la natura.

Gorbaciov, atterrato a Rimini, si recò nella nuova Fiera per incontrare le autorità cittadine e presentare l’edizione 2002 della rassegna “Ricicla” che quell’anno vedeva la Russia come paese partner. «Mi piace – disse – questa città con la sua spiaggia piena di gente. Complimenti per la lungimiranza a chi ha avuto l’idea di questo nuovo complesso fieristico. È poi molto importante la manifestazione “Ricicla”. Come Green Cross siamo vicini a questa vostra iniziativa».

L’ex leader aveva una forte coscienza ambientalista e sapeva quanto i problemi della fame e della povertà nel mondo fossero legati alla tutela dell’ambiente. Assieme a Gorbaciov c’erano il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, il presidente della Provincia di Rimini Ferdinando Fabbri, il presidente della Camera di Commercio di Rimini Manlio Maggioli e il vicesindaco di Rimini, Maurizio Melucci. «La presenza di Gorbaciov – disse Cagnoni – ci ha onorato. I rifiuti sono una emergenza a livello internazionale». «Rimini – ricordò Maggioli – è diventata nota in Russia quanto Soci. Speriamo in un accelerazione nel rilascio dei visti, anzi in un superamento di questa pratica».

Nel Forlivese

Poi si spostò nel Forlivese. Venne ospitato all’antico albergo-ristorante Il Palazzo nel cuore del borgo di Ridracoli, nel territorio di Bagno di Romagna. Visitò l’invaso di Ridracoli ed ebbe un incontro riservato con una delegazione composta da Giancarlo Zeccherini, presidente di Romagna Acque, Ferruccio Boghi, sindaco di Bagno di Romagna, Luciano Neri, sindaco di Santa Sofia e da tutte le maggiori autorità della provincia di Forli-Cesena compresi i parlamentari e i sindacati romagnoli.

Proseguendo il giro in alcune delle località dell’Emilia-Romagna si recò a Capaccio, nella sede del Centro operativo di Romagna Acque Spa. Accolto dal sindaco Neri e da Piero Gallina, presidente dell’amministrazione provinciale di Forlì-Cesena, tenne il suo atteso intervento. Firmò anche una lettera d’intenti tra Green Cross International e Romagna Acque Spa per la preparazione del convegno internazionale “Water for peace” in programma nel 2003 a Reggio Emilia, in quello che l’Onu aveva proclamato “Anno internazionale dell’acqua”.

A Castel San Pietro

Si recò anche a Castel San Pietro Terme per un incontro davvero speciale con il vicesindaco Angelo Adimari, l’assessora alla Pubblica istruzione Lucia Leggieri e, soprattutto, con i 20 bambini bielorussi che erano in quei giorni a Castel San Pietro ospiti di famiglie del comune termale, di Ozzano dell’Emilia e di San Lazzaro.

Il 4 luglio del 2002, a presentazione del suo ritorno, il Corriere Romagna pubblicò un intervento a firma di Gorbaciov che partiva dalla prima pagina e proseguiva nell’interno del giornale.

Quella volta al Bolshoi

A Ravenna infine, Gorbaciov avrebbe dovuto recarsi nel 2003 in occasione di un convegno, ma la sua presenza saltò a causa di altri impegni. Nel 2000 invece, fu Ravenna – in qualche modo – a fargli visita nella sua Mosca. “Le vie dell’amicizia” del Ravenna festival infatti, organizzarono una spedizione guidata da Riccardo Muti – alla guida della Filarmonica e del Coro del Teatro alla Scala – diretta al teatro Bolshoi dove il direttore d’orchestra tenne un concerto insieme al coro del teatro moscovita eseguendo la Nona Sinfonia di Beethoven. Al concerto assistette compiaciuto anche Michail Gorbaciov, che nel foyer si fermò a salutare la stampa italiana e romagnola.

Il suo pensiero

Infine, per chi volesse approfiondire il pensiero di Gorbaciov, consigliamo il suo ultimo libro, sorta di testamento politico e lascito per un futuro migliore. S’intitola “La posta in gioco. Manifesto per la pace e la libertà” (Baldini + Castoldi, 2020).

A trent’anni dalla fine della guerra fredda, l’equilibrio mondiale non è mai stato così in pericolo. Il suo rimane un messaggio di speranza con l’invito ad armarci di pazienza e dialogo, di prestare attenzione al futuro delle nuove generazioni, al cambiamento climatico, alla pace, alle sempre più profonde disuguaglianze sociali ed economiche.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui