Giulia Paganell, bookblogger da oltre 20mila follower, si racconta

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Amore per i libri, passione per i viaggi e soprattutto tanta voglia di condividere pensieri e letture. Sono questi gli ingredienti che la riminese Giulia Paganelli ha deciso di portare su Instagram sulla sua pagina @librificio. Qui infatti Giulia, laureata in filosofia all’università di Bologna e ora impiegata in Maserati come Internal communication & csr manager, condivide dal 2014 foto delle sue letture, raccontate nelle caption dei post, e video di consigli di lettura. La pagina conta oggi più di 20mila seguaci, con i quali Giulia Paganelli racconta di avere un bellissimo rapporto fatto di dialogo e scambi di consigli.

Quando e come è nata è iniziata la sua passione per la lettura?

«Tutti i miei primi ricordi sono legati alla lettura: ho avuto la fortuna di crescere in un casa piena di libri, ho sempre visto sia mia mamma che mio babbo con un libro in mano. La lettura mi ha sempre tenuto compagnia, mi ha fatto conoscere mondi diversi e mi ha aperto gli occhi, mi ha dato coraggio quando ne avevo bisogno e regalato nuove prospettive».

Quando e perché ha deciso di portare questa passione sui social?

«L’incontro con il mondo dei social è avvenuto quasi per caso, dopo una chiacchierata con una persona cara al tempo: ho iniziato a pubblicare le mie letture tanti anni fa, quando ancora il termine bookinfluencer non esisteva, per amore della lettura e della condivisione. Sono sempre stata una chiacchierona e mi sembrava bellissimo poter parlare di una mia passione su una piattaforma che mi metteva in contatto con persone che avevano il mio stesso desiderio. Amo creare conversazioni su quello che colpisce la mia attenzione e tante volte ho imparato cose nuove da chi mi ascolta».

Questa attività di bookblogging è diventata un lavoro? Oppure pensa che potrebbe diventarlo un giorno?

«No, la mia attività sui social è uno spazio solo per me e vorrei rimanesse questo, una passione».

Che rapporto ha con i suoi follower? Le chiedono consigli, si fidano delle sue recensioni, cercano il confronto?

«Ho un bellissimo rapporto con la mia community, mi sento davvero fortunata. Mi sento spesso con molte delle persone conosciute su Instagram, ci ha fatto incontrare l’amore per i libri e dietro allo schermo ho trovato delle amicizie inaspettate. È una community molto aperta, sempre pronta al dialogo e allo scambio di punti di vista: capita che non ci si trovi d’accordo su diverse cose, ma penso sia sempre arricchente ascoltare un parere diverso dal mio».

Sulla sua bio si legge “Faccio tanti viaggi e non solo tra le pagine dei libri”. È quindi un po’ anche travel-blogger? Che analogie esistono tra i viaggi tra le pagine e quelli nel mondo?

«Leggere e viaggiare sono le mie due grandi passioni, che spesso si influenzano a vicenda. Se penso ai miei viaggi recenti, ricordo di aver sognato e conosciuto la Colombia prima attraverso le pagine dei libri: per anni ho letto autori e autrici proveniente da quel Paese magico, racconti così pieni di meraviglia che mi hanno spinta a comprare un biglietto aereo e attraversare mezzo mondo per vedere con i miei occhi le città e la natura di cui tanto avevo letto. Non solo nei grandi classici come Gabriel García Márquez o Álvaro Cepeda Samudio, ma anche con gli scrittori che raccontano la storia da un punto di vista più contemporaneo come Héctor Abad Faciolince, Juan Gabriel Vásquez o Daniel Ferreira. Con Cuba invece è stato il contrario: quando mi sono ritrovata per la prima volta tra le strade dell’Havana ho sentito l’urgenza di conoscere il più possibile, di ritrovarmi tra le parole delle persone nate e vissute là. Così ho conosciuto Reinaldo Arenas, Leonardo Padura Fuentes e Pedro Juan Gutiérrez».

Con Rimini invece che rapporto ha?

«Sarò ovviamente di parte, ma credo Rimini sia una città meravigliosa, tutta da scoprire. Manco da casa ormai da tanti anni, tra studio e lavoro, ma ogni volta che posso torno, per una passeggiata al borgo San Giuliano e l’alba sul mare. Amo il mood della città, la grande forza unita al sorriso sempre presente, i riminesi accoglienti con tutti, la voglia di stare insieme e andare avanti nonostante le difficoltà. Mi sento intimamente legata alla mia città, ai vicoli del borgo San Giuliano, dove passeggiavo con mia nonna, ascoltando da lei le storie dei vecchi pescatori e di una realtà che non c’è più».


Qual è il suo libro del cuore?

«Questa è la domanda più difficile per una lettrice! Davvero non posso sceglierne uno solo, diversi libri sono stati importanti nella mia vita. Chi mi è vicino conosce il mio amore per la letteratura latinoamericana, quindi restringo il campo e con il cuore volo in Nicaragua e Cile. Tra le letture che più sento vicine ci sono sicuramente due romanzi di Gioconda Belli, una donna incredibile: “La donna abitata” e la sua autobiografia, “Il paese sotto la pelle”. Non posso dimenticare Roberto Bolaño: “I detective selvaggi” è uno dei libri più incredibili che abbia mai letto».

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