Gemmano, nuova installazione al monumento di Elio Morri

Come ricordare degnamente le devastazioni che travolsero Gemmano tra il 5 e il 15 settembre del 1944? In quei giorni il paese fu distrutto dalla furia devastante della guerra. Pochi chilometri quadrati di terra presi e persi più volte da migliaia di uomini dei due eserciti. Pochi metri quadrati di spazio, nei rifugi scavati nel tufo, per gli abitanti del borgo e delle campagne. Sangue, morte e macerie. Ricordare le vittime è un dovere, un monito, una pietà.
Un gruppo di intellettuali un anno fa sottoscrisse un documento con la proposta di una installazione multimediale permanente da collocare accanto al monumento ai caduti di Elio Morri a Gemmano. Sono Luca Bellini, Silvana Cerruti, Emanuela Chinaglia, Rodolfo Francesconi, Ennio Grassi, Oriana Maroni, Pier Paolo Paolizzi, Anna Pedretti, Stefano Pivato, Giuseppe Prosperi, Massimo Pulini, Siegfried Stohr, Maurizio Taormina e Paolo Zaghini.
Sotto al monumento c’è un’epigrafe. Un frammento rubato, malamente tradotto, di uno scrittore inglese, Laurence Binyon (1879- 1943), scritto nella retorica imperante al tempo della Prima guerra mondiale. «Pensiamo – dicevano i firmatari – che si debba contrapporre a una retorica falsificante qualcosa che riporti la guerra alla sua realtà, di oscena rappresentazione, di iniqua fonte di potere, di orribile sfregio dell’umanità».
Ecco quindi che nasce, da un’idea di Pier Paolo Paolizzi realizzata da Claudio Ballestracci, l’Orante, una installazione interattiva che permetterà al visitatore di «ricevere il dono dell’emozione di un incontro con la realtà della guerra». Un megafono, per una orazione laica, da cui esce la voce di Paolizzi che recita – in italiano e in dialetto – la poesia La guerra di Nino Pedretti: «A ogni colpo di cannone una candela si spegneva dentro le case. I tedeschi come lupi inseguivano la gente e Rigo sopra un carretto i capelli diventati bianchi per la paura correva gridando a me mi ammazzano. La guerra non è la morte nel tuo letto, è la benzina che brucia le gambe ai bambini, è un foro nella pancia che ti fa mangiare la terra come un gatto prima di morire...».
Sabato 23 le commemorazioni del 79° anniversario della battaglia di Gemmano inizieranno alle 9.30: e proprio quel giorno verrà inaugurato il monumento l’Orante, prima di una serie di “sentinelle” che verranno poste nel paesaggio a formare una vera “comunità”.