Gambettola, libro e armadio-museo su cent'anni del Pci
Ricerca storica su un secolo di sinistra a Gambettola, dal Pci ai Ds, con un’originale trovata: la creazione di un “armadio-museo”. Anton Roca ha scritto, con l’aiuto di un folto gruppo di cittadini, un volume che racconta il Partito comunista e la sua azione sul territorio. Ha poi creato un particolare spazio espositivo: un museo dentro un armadio. Il libro, che si intitola “Me ai croid ancoura” e ha come sottotitolo “Dal partito comunista italiano al democratici di sinistra-Gambettola 1921-2007”, racconta il lavoro svolto dagli attivisti operativi nella politica e società civile. La ricerca è stata fatta da Anton Roca, il coordinamento editoriale è di Guido Sabia, e sono arrivati contributi dell’assessora comunale Serena Zavalloni, di Luca Bussandri, presidente Anpi Rubicone, degli ex assessori comunali Silvio Grilli, Valentina Boschetti, oltre a tante testimonianze. Edito da “Artéco aps” e stampato da “Lithos arti grafiche”, il volume di 228 pagine, con oltre 100 foto e 80 documenti riprodotti, può essere acquistato al prezzo di 15 euro nelle due edicole di Gambettola, in piazza Aldo Moro e in corso Mazzini. Tra le interviste finali ci sono quelle agli ultimi sindaci: Daniele Zoffoli, Iader Garavina, Roberto Sanulli e Letizia Bisacchi, l’attuale prima cittadina, che sottolinea: «Sono cresciuta in contesti come la “sala rossa”, che mi creava una grande soggezione. La mia infanzia è stata segnata dalle figure paterne e dal nonno e dai suoi fratelli. Mia madre, Rosanna Caporali, era militante dell’Unione donne italiane (Udi) e si impegnò molto ai tempi del referendum sull’aborto. Mio padre è stato un esponente di spicco del Pci gambettolese e della Cooperativa del Popolo, oggi Idea Cooperativa. Il nonno Primo Bisacchi era orfano, perché il padre cadde durante il primo conflitto mondiale. Angelo uno dei fratelli del nonno partecipò alla Resistenza come partigiano, e Maria, un’altra sorella del nonno, era una staffetta partigiana della Resistenza».