Francesco Marilungo a Longiano con "Party girl"

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Slittato per la pandemia, è pronto per una prova aperta in anteprima “Party girl” coreografia di Francesco Marilungo, in scena questa sera dalle ore 21 al teatro Petrella di Longiano. Il progetto rientra nel sodalizio Petrella /Arboreto di Mondaino per produzioni di nuova danza nell’ambito di “Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi”, “collaudate” a Longiano tramite residenza.

È una produzione fortunata già prima del debutto, previsto il 18 luglio al Kilowatt Festival di Sansepolcro. Il primo studio del lavoro ha vinto il Premio “Prospettiva danza” grazie al quale ha potuto ultimare la produzione. Ma è stato pure selezionato, la notizia è di questi giorni, per la Nid Platform/Piattaforma della danza italiana, vetrina internazionale per le 10 produzioni più interessanti degli ultimi due anni. Marilungo continua così la sua ricerca sul corpo femminile come oggetto, sviluppando il percorso avviato con il precedente “Love souvenir” ispirato alla figura di Maria Maddalena. Come danzatore, fu sul palco del Ravenna festival 2013 in “Calore” di Enzo Cosimi nell’ambito del Progetto Ric.Ci.

Marchigiano, classe 1982, milanese di adozione, lei Marilungo ha intrapreso la ricerca coreutica anni dopo rispetto a quella scientifica.

«Sono laureato in Ingegneria termomeccanica, per due anni ho vissuto a Bruxelles come ricercatore in un centro aereo spaziale. Anche se me la cavavo egregiamente, non mi sentivo del tutto appagato perché da anni covava in me una esigenza artistica. La vita è una, ho pensato, e con l’impulsività dei 24 anni ho lasciato la scienza per un linguaggio più legato al corpo. Sono entrato, dopo selezione, al corso danzatori dell’Accademia “Paolo Grassi” di Milano, ho collaborato con Enzo Cosimi come performer, poi ho cominciato a dedicarmi alla coreografia».

In che modo la sua ricerca guarda al corpo femminile?

«Il perturbante, ciò che è legato alla parte oscura dell’essere umano, la sessualità, sono leit motive nel mio lavoro. La “Maddalena” mi ha spinto verso la figura della “sex worker”, della prostituta. Mi sono avvicinato a un mondo complesso, pieno di sfumature che spesso è basato su stereotipi. Ho collaborato con associazioni di recupero di giovani di strada, ho conosciuto sex workers, prostitute, sociologhe, antropologhe, attiviste femministe… Cerco di capire come il processo del corpo che si fa merce e oggetto può essere reso sulla scena attraverso corpi di danzatrici».

Come definirebbe “Party girl”?

«Come una riflessione sulle dinamiche di potere tra generi, uomo donna, ma anche sull’oggettivazione del corpo femminile che avviene nella nostra società, basta pensare a pubblicità e cartellonistica, oggi poi nella società post capitalistica tutto è impostato sullo stesso piano di merce».

In che modo è arrivato al progetto coreografico?

«Abbiamo esaminato stereotipi anche iconografici legati al femminile, ripreso il concetto di Pathosformel (coniato nel primo ’900 dallo storico dell’arte tedesco Aby Warburg) attinto da figure archetipe sensuali come le Grazie, le Ninfe, o semplicemente dall’archetipo di genere».

Come si modella il lavoro in scena?

«“Party girl” si crea in un certo senso dal vivo, la mia voce fuori campo dà ordini alle danzatrici, impone condizioni, si compone per accumulo. Si rifà a movimenti e posture legati a sensualità, a stereotipi femminili. Poco alla volta però diviene più rarefatta, quasi robotica, per l’oggettività che assume il corpo, scomposto, isolato in alcune parti. Vi è dunque accumulazione e alterazione del corpo. Con il pubblico si crea una relazione quasi voyeuristica. Nel finale poi si raggiunge un’atmosfera iperrealistica, da night club, fino a un ribaltamento, a un rifiuto o rovesciamento di potere».

Che dire di danzatrici, costumi, musiche?

«Il lavoro nasce per tre danzatrici ma al Petrella in via eccezionale ne vedremo quattro. Sono Alice Raffaelli, Barbara Novati, Flora Orciari e Agnese Gabrielli, fanno parte di due cast oltre a Roberta Recis assente. I costumi sono dello stilista Efisio Marras figlio di Antonio. La musica inizialmente si basa sulla sola voce, poi subentrano due tracce techno e un pezzo finale dei Sunn O)))».

Euro 5. Info: 0547 666008.

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