Forlimpopoli, "ho scelto di partorire in casa"

Organizzare un parto in casa nel 2023 è una scelta che può apparire inusuale e non priva di rischi, in realtà è prevista dal sistema sanitario nel caso sussistano determinate condizioni. Una scelta che Mara, 35 anni, di Forlimpopoli ha deciso di cogliere dando alla luce il piccolo Kiliam il 17 giugno, in un ambiente familiare e confortevole. Mara ha un altro figlio, Matias, di tre anni mezzo che avrebbe voluto partorire in casa, ma in quel caso non si sono verificate le condizioni giuste per farlo e quindi è nato in ospedale. «Siamo di Forlimpopoli, qui non c’è più l’ospedale attivo e sono anni che i bimbi non nascono più in paese, ho scelto il parto in casa e sono contenta di poter affermare che Kiliam è nato a Forlimpopoli. Avevo fatto questa scelta anche per il primo figlio – racconta Mara – sono stata tre giorni a casa con le contrazioni ma non entravo in travaglio e quindi l’ostetrica ha ritenuto di spostarsi all’ospedale di Rimini e io ovviamente ho seguito il suo consiglio. Con il secondo figlio ci ho riprovato e questa volta è andato a buon fine, non ci sono stati problemi, perché altrimenti, ci tengo a sottolinearlo, non si può fare. Durante la gravidanza sono stata seguita dalla mia ginecologa, ho fatto alcuni esami all’ospedale per avere parere positivo, poi entro la 38esima settimana ho effettuato una valutazione con le ostetriche».
Come è andato il parto? «La cosa è stata abbastanza veloce, sabato 17 giugno, sono iniziate le contrazioni la mattina, dopo pranzo si è accelerato tutto, il travaglio è partito e nel giro di poche ore Kiliam è nato. Il tutto è stato seguito e monitorato da due ostetriche professioniste venute a casa mia, alle 17.27 è nato Kiliam. La mia scelta è stata quella di preferire un ambiente domestico familiare, più tranquillo – spiega Mara – mi faceva sentire più a mio agio. Abbiamo scelto la camera da letto come ambiente, le ostetriche sono rimaste con noi fino a sera inoltrata per effettuare tutti i controlli. Sono venute anche i giorni a seguire a controllare me il bimbo. A casa è venuto anche il pediatra per fare i controlli su Kiliam, devo dire che mi sono sempre sentita al sicuro. Mio marito Massimo ha condiviso la mia scelta e mi ha sempre appoggiato perché sapeva che la cosa mi faceva stare tranquilla, è sempre stato con me. Ho deciso di raccontare la mia esperienza perché non credo che tutti sappiano che ci sia questa possibilità di scegliere conclude Mara - noi ci siamo informati bene prima di farlo, ci siamo appoggiati a un centro medico dove lavorano ostetriche, ginecologi e altri medici professionisti e abbiamo iniziato il percorso. E’ andato tutto come speravamo e siamo molto contenti».
L’Ausl Romagna prevede anche un rimborso per le donne che partoriscono in casa. «La cittadina, residente nel territorio dell’Ausl Romagna, autorizzata all’assistenza del parto in ambiente extraospedaliero – stabilisce l’Ausl - avvalendosi di ostetriche in libera professione, una volta nato il bambino, può chiedere il rimborso pari all’80% della spesa documentata, per un importo massimo non superiore alla tariffa Drg regionale di 1.543,72 euro».