Forlì. Via Autoparco: "Dal Comune misure di sostegno insufficienti"

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«È necessario al più presto un confronto diretto con l’ amministrazione comunale per discutere misure più incisive come l’azzeramento del canone di locazione fino al totale ripristino di servizi condominiali, alla sanificazione degli appartamenti interessati da muffe e alla ristrutturazione dei locali seminterrati». È questa la richiesta mossa dallo sportello “Sos alluvione - diritti sommersi”, promosso dal sindacato Adl Cobas, a cui le famiglie del caseggiato “Novum Forum Livii” di via Autoparco e degli altri alloggi di edilizia popolare si sono rivolte e attraverso il quale richiedono un ampliamento delle misure di sostegno.

Quelle annunciate dal Comune sono insufficienti perché, spiega il sindacato, «non tengono in debito conto il diritto a una vita dignitosa, il diritto alla salute e alla mobilità considerando che proprietario del caseggiato è il Comune, che dovrebbe anche essere garante del benessere dei suoi residenti. Agli inquilini delle abitazioni di edilizia popolare e sociale, va riconosciuta dignità». La situazione in cui versa il complesso residenziale di via Autoparco è stata al centro di un incontro, del 2 agosto scorso, tra i rappresentanti dei cittadini alluvionati e la giunta comunale. «In particolare – spiega lo sportello Sos alluvione – le questioni riguardano i lavori di ripristino dei tanti danni ancora in essere e le misure economiche annunciate durante l’ultimo consiglio comunale da parte dell’assessora al welfare Barbara Rossi, che prevederebbero sconti sui canoni di locazione fino ad un massimo cumulabile del 50% , salvo per l’inagibilità totale dell’abitazione». Misure che, tuttavia, sarebbero insufficienti a cause delle condizioni dello stabile. «Dal 17 maggio – spiegano – gli abitanti del condominio hanno dovuto far fronte alla mancanza di acqua calda, situazione inaccettabile in presenza di bambini, anziani, persone malate e con disabilità. Gli inquilini, per oltre due mesi, hanno dovuto scaldare l’acqua con dei pentoloni, andando incontro a extra-consumi di gas. La caldaia centralizzata è ancora fuori servizio e desta preoccupazioni per l’arrivo dei primi freddi autunnali perché la riparazione dell’impianto è prevista solo a fine ottobre. Un ascensore è fuori servizio forse fino alla fine dell’anno e causa forte disagio per le persone anziane e disabili, la cui autonomia di movimento è fortemente intaccata». Il piano terra sarebbe, poi, invaso da «muffe, dovute all’allagamento ma anche dalla situazione dei seminterrati, non ancora ripuliti, sanificati e ristrutturati» rispetto alla quale, affermano, «Acer ha risposto che non interverrà, suggerendo agli inquilini di provvedere da soli con candeggina e arieggiando le abitazioni».

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