Forlì. Un grande archivio digitale sul '900

In cinque anni, con uno sforzo economico di 600mila euro, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, la Fondazione Roberto Ruffilli e il Comune, con il contributo della Regione, si impegnano a valorizzare e digitalizzare gli archivi che documentano la storia forlivese del Novecento. In particolare si procederà con due archivi appartenenti ai due rami della famiglia Paulucci De Calboli, Ginnasi e Baroni. «Da poco più di un anno abbiamo dato vita ad un comitato informale per occuparsi degli archivi del ’900 , oggi siamo arrivati ad un’intesa - spiega Gianfranco Brunelli, vice presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì -. Il protocollo siglato tra i tre enti, della durata di cinque anni eventualmente rinnovabili, è uno strumento che ci permette di digitalizzare due archivi importanti, uno di questi tra l’altro ha uno sguardo molto più ampio con alcuni documenti della storia del ’400. Il processo sarà realizzato da due commissioni, quella tecnico scientifica e quella istituzionale. L’intento è quello di arrivare ad un risultato importante, ovvero mettere a sistema un bene che sia poi a beneficio della città»

Negli ultimi trent’anni il Comune ha acquisito tramite donazioni molti archivi e fondi di personalità e protagonisti del recente passato, tra questi anche l’archivio Paulucci de Calboli Ginnasi presso l’Archivio di Stato e da ultimo, mancano solo alcune formalità, anche quello Paulucci de Calboli Baroni. «Poter valorizzare, digitalizzare e studiare il patrimonio di questi archivi - prosegue il presidente della Fondazione Ruffilli, Giuseppe Dolcini -, significa diffondere queste storie popolarmente, specialmente tra i giovani. Il che vuol dire che abbiamo fatto un lavoro di grande democrazia».

Insomma, sarà un grande cantiere del ’900 e non solo. L’obiettivo è quello di mettere a sistema un giacimento enorme per accrescere la conoscenza storica. Per questo verranno utilizzate le tecniche più sofisticate e i migliori sistemi digitali per tenere insieme un patrimonio dal valore inestimabile che possa essere a disposizione di tutti. «Questo è uno dei progetti più belli che arricchisce dal punto di vista culturale, sociale e democratico - afferma Maurizio Gardini presidente della Fondazione Carisp -. In questi anni vogliamo rendere digitalmente disponibile quella che è una grande eredità».

«Un’idea che è cresciuta piano piano e che si sposa con quella che è l’intenzione dell’amministrazione, la valorizzazione del ’900 attraverso il patrimonio pubblico - fa eco il sindaco, Gian Luca Zattini -. La città attorno a questo tema ha tanto da sviluppare e con questa operazione, Forlì può diventare un laboratorio importante nello studio del ’900».

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