Forlì. Un film tutto romagnolo su don Pippo, anteprime esaurite

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Sono già sold out le prime due anteprime di domani e giovedì del film su don Pippo “Potevo farmi santo”. Una produzione tutta al forlivese, diretta da Romeo Pizzol e prodotta da Onda Film che anticipa al cinema Astoria l’uscita nelle sale e per la quale si pensa già a una terza data come anteprima. «Si tratta di un progetto particolare dal punto di vista produttivo – spiega Lodovico Lombardi, legale rappresentante di Onda Film –. Abbiamo voluto fare un prodotto con cast, location e regia esclusivamente romagnoli, o meglio forlivesi. È un punto che ci tocca molto: il rappresentare l’essenza romagnola. Abbiamo cercato di far trasparire cosa vuol dire essere romagnoli cercando di sdoganare i classici stereotipi, facendolo capire anche attraverso un film, con un’alta qualità della produzione e delle scelte sceniche. Si è rivelato un prodotto attuale e con un insegnamento legato all’aiutarsi come ha testimoniato don Pippo in vita». «Non è una storia – racconta Romeo Pizzol – ma tante storie. Ho scelto di raccontare la figura di Giuseppe Prati, in un’ora e dieci totale, attraverso tante e diverse testimonianze, la parola è affidata completamente ai personaggi e si parte da un fatto storico realmente accaduto. Una narrazione senza censure e senza eliminazione del dialetto romagnolo. La figura di Giuseppe Prati, don Pippo viene proposta solo attraverso la voce di Sergio Pasti sia per una questione di rispetto sia per non imitare le strutture delle fiction. Inoltre, si è aggiunta una parte descrittiva fatta in cut out stop motion». «Abbiamo scoperto l’importanza e la grandiosità dei personaggi che abbiamo interpretato – raccontano gli attori – hanno lasciato una grande eredità alla città. L’atmosfera respirata sul set era fantastica e il rapporto con i colleghi era molto solido. La scelta di donare l’intero ricavato al fondo alluvione è nata dall’immaginare i personaggi del film, come Giuseppe Prati, aiutare le famiglie colpite. Perché sicuramente sarebbero stati attivi in prima linea, visto il loro forte carattere». È arrivato anche il sostegno da parte del Comune di Forlì molto legato all’ambito culturale. «In questo caso – prosegue Valerio Melandri, assessore alla cultura del Comune di Forlì – i compiti dell’assessorato sono due. Deve riuscire a far sviluppare ai cittadini un senso critico sulla realtà, mostrando tutte le opinioni sia quelle più vicine che quelle più distanti, per permettere appunto di sviluppare un’idea critica. Inoltre, si cerca di recuperare e restaurare il patrimonio civico. Queste sono le motivazioni sulle quali abbiamo deciso di appoggiare il progetto».

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