Forlì, torna "Sport a palazzo": il basket entra nelle scuole

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Il freno a mano non lo si può abbassare del tutto, ma almeno è possibile allentarlo per tornare a fare vivere lo sport ai bambini e ai ragazzi per quello che a loro deve comunicare, in loro deve inculcare e da loro deve poi trasmettere: passione, correttezza, spirito di gruppo, volontà di perseguire i propri obiettivi e necessità di superare con altrettanta determinazione gli ostacoli che, lungo il cammino, inevitabilmente si presenteranno. È' con questo scopo che la Pallacanestro 2.015 Forlì ripropone dopo oltre due anni il progetto “Scuole a Palazzo”.

La principale società sportiva cittadina, assieme al Comune e a Conad che sostiene il programma, guarda al mondo dei giovani disorientati dagli effetti della pandemia e si pone l'obiettivo «di tornare a rendere lo sport parte integrante della formazione scolastica» come afferma il general manager del club di serie A2, Renato Pasquali. Per questo, già da due domeniche fa con i circa 200 alunni della scuola primaria “Bersani”, a tutte le partite casalinghe di Forlì saranno ospiti studenti delle scuole cittadine. Tutti controllati all'ingresso e con posti nominativi preassegnati come da protocolli in epoca di Covid-19. Martedì, in occasione della gara con Latina, saranno presenti gli studenti del Liceo Scientifico.

Il progetto, però, non si limita ad ospitare i ragazzi. I giocatori biancorossi saranno i testimonial di se stessi, del proprio percorso cestistico e dei valori dello sport, in una serie di incontri che si terranno all'interno delle scuole. Non subito in presenza (ci si limiterà inizialmente a possibili videocollegamenti) per evitare contatti tra più gruppi classe all'interno delle palestre, ma «sicuramente da marzo e sino a giugno, con tanti momenti di dialogo diretto tra ragazzi e giocatori». Momenti in cui, come spiega il presidente del settore giovanile, Riccardo Pinza, «comunicare la bellezza e lanciare messaggi non artificiali come quelli veicolati dai social media: dietro un'immagine c'è sempre una storia di vita, un percorso lungo e faticoso, un atleta che non è forte solo delle sue qualità individuali, ma perché è nel gruppo che fonda i suoi successi».

È questo il messaggio «sul quale aprire un confronto con ragazzi e professori, i quali vorremmo fossero parte attiva nel rendere questi incontri dei veri momenti didattici, da approfondire successivamente coi propri alunni» come spiega Marco Monari, responsabile dei rapporti istituzionali di Cia-Conad. Per lui «inclusione, coesione, solidarietà» sono il legame che unisce la cooperativa al basket cittadino attraverso “Scuole a Palazzo”. Annuisce l'assessora alle politiche educative, Paola Casara. «È ancor più significativo in un momento come questo dare ai giovani modelli positivi, esperienze concrete cui guardare, esempi di impegno e volontà, di valori con i quali, poi, avviarsi all'attività sportiva ed esprimere anche al palasport la propria passione».

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