Forlì. Si finge fragile per riavere i soldi dalla ex, ma il detective scopre che fa la bella vita

Un’indagine complicata tra Francia e Italia che è valsa all’agenzia di investigazione Intelligo di Forlì anche i complimenti della Procura di La Spezia per aver scoperto che quella denuncia per circonvenzione di incapace era tutta una farsa per tornare in possesso del milione che un anziano (ora deceduto) aveva dato all’ex compagna, scrittrice.
Il verdetto
La donna, 43enne, è stata assolta dall’accusa, che era stata derubricata in truffa aggravata in sede di incidente probatorio, così come l’ex marito 54enne e la madre 85enne. Lo ha stabilito il giudice spezzino Gianfranco Petralia.
Le contestazioni
La denuncia era partita nel 2017 quando l’anziano, facoltoso stilista di moda e scrittore, nostalgico di Mussolini, aveva fatto una denuncia perché secondo lui i regali economici fatti all’amica (conosciuta proprio a Predappio nel 2015 nell’ambito di una manifestazione pubblica per Mussolini) fino a raggiungere un totale di 987mila euro, erano frutto di un raggiro.
I due, accomunati dalla passione per la scrittura, avevano anche l’idea di realizzare un libro proprio sulla vita del facoltoso anziano, dalle amicizie vip all’adesione alla Repubblica di Salò. Nel processo erano emersi lavori di ristrutturazione nella casa della scrittrice a La Spezia pagati dall’uomo e scambi di foto osè. Poi nel 2017 l’anziano aveva conosciuto un’altra donna e presentò querela per riavere il milione dato all’amica, palesando invalidità fisiche e confessando problemi economici.
Gli accertamenti
A quel punto la ex, difesa dagli avvocati Giovanna Rossi, Sandra Biglioli e Paolo Turchi, si è rivolta all’agenzia investigativa forlivese Intelligo, per accertare la reale situazione. E l’investigatore Andrea Galeotti e il suo staff si sono rivelati decisivi per scoprire il tentativo di raggiro dell’anziano, grazie a un lavoro di indagine durato un anno, che ha permesso di evidenziare davanti al giudice che, nonostante in pubblico l’anziano si facesse vedere con un bastone, in realtà quando si considerava lontano da occhi indiscreti camminava, nuotava, guidava auto sportive, frequentava case di lusso tra Mentone in Costa Azzurra, e Montecarlo. Anche i consulenti tecnici della difesa hanno accertato che l’uomo, morto nel 2019, era lucidissimo e non lo sprovveduto che voleva far credere.
Alla fine il giudice ha scagionato la donna che ha presentato denuncia per falsa testimonianza e frode processuale, ovviamente archiviata per la morte della parte offesa. L’accusa per la donna aveva chiesto un anno e per l’ex marito 8 mesi mentre i figli del facoltoso anziano si erano costituiti parte civile chiedendo 1,2 milioni di risarcimento.
La scorta a Di Caprio
All’esito del processo la 43enne ha voluto ringraziare gli avvocati, gli informatici che hanno recuperato importanti messaggi mail e anche l’investigatore Andrea Galeotti, per il quale potrebbe arrivare un encomio anche dalle autorità di La Spezia per aver contribuito a sventare il raggiro. Per l’agenzia Intelligo un altro risultato importante e la conferma dell’attività investigativa e non solo, visto che è stata coinvolta nella tutela e scorta dell’attore Leonardo Di Caprio durante il blitz in Versilia, chiamati da Gualtiero Vanelli della “Giulio Vanelli marmi oggi la civiltà del marmo”, leader del settore, che insieme a Carlos Slim tycoon messicano e azionista del New York Times ha creato con Vanelli una nuova società proprio per investire nel settore del marmo. La foto che immortala Di Caprio in Versilia con la scorta, potrebbe finire proprio nel popolare giornale newyorkese.