Forlì. Sapore di Romagna, la rinascita 5 anni dopo il rogo

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Il taglio del nastro con le autorità e una festa per celebrare la rinascita dopo 5 anni. Da quel rogo che aveva distrutto praticamente tutto. Per la cooperativa “Sapore di Romagna”, impegnata nel settore ortofrutticolo, quella di oggi è una giornata speciale con l’inaugurazione della rinnovata sede di via del Canale, 20/D, a Roncadello, ma è solo l’ultima di una lunga serie di imprese giornaliere. Perché da quel rogo del 17 luglio 2016 l’attività non si è in pratica mai fermata grazie alla tenacia dei dirigenti, dei soci, dei dipendenti. «Siamo abituati a lottare, questo è ciò che ci ha insegnato la vita di campagna – spiega Luca Canonici, presidente della società agricola “Sapore di Romagna” – tutti gli anni lavori e poi bastano 5 minuti di una grandinata che ti portano via tutta la fatica di mesi e questo ti forgia. Questa è stata sicuramente una prova importante perchè dalla sera alla mattina tante certezze che uno pensa di avere se le ritrova disintegrate. Ti sembra di non avere più nulla in termine di azienda. In realtà se uno semina bene ha tanto altro, perchè noi abbiamo avuto tanti amici, tante persone che ci hanno aiutato e hanno continuato a credere in noi. Questo è successo con chi ha fornito la frutta, in primis, tanti agricoltori, fornitori di materiali, trasporti. Questo ci ha portato ad affrontare ogni passo, con timore di non farcela, ma sostenuti. Infatti non ci siamo mai fermati. È successo il sabato, abbiamo avuto la domenica durante la quale abbiamo avuto modo di pensare a quale sarebbe stato il futuro e abbiamo deciso di continuare. Già dal pomeriggio abbiamo iniziato a lavorare. Dopo due giorni avevamo già la merce che partiva per i vari mercati, mentre due giorni prima eravamo a piangere sul fuoco. È stata un’esperienza negativa, ma è anche un’esperienza positiva, vedendola sotto certi punti di vista. Ci ha dato la possibilità di riflettere, puntare sugli amici, riprogrammare tante cose, riunirci sotto un unico problema. Da lì abbiamo continuato a investire le risorse che avevamo, anche rischiando. Anni nei quali non abbiamo di certo guadagnato, ma l’amore per questo lavoro, l’amore per l’agricoltura, la passione che abbiamo ci hanno fatto andare avanti su questa strada». Cinque anni intensi, difficili, ma che faranno parte del futuro della cooperativa. «Questa inaugurazione non è un punto di arrivo ma di partenza – riprende Canonici – vogliamo far partire un nuovo percorso della nostra azienda, che si è riassestata, si è sistemata, probabilmente più forte di prima. Ci siamo sistemati grazie all’aiuto di altre ditte, ma soprattutto delle persone che sono rimaste con noi che hanno lavorato in condizioni che oggi sarebbero inimmaginabili e disagevoli, caldo d’estate e freddo d’inverno. Due anni fa abbiamo completato l’opera e potevamo fare l’inaugurazione, ma il lockdown ci bloccato e poi le condizioni meteorologiche avverse hanno difatti azzerato la produzione locale, abbiamo dovuto affrontare altre problematiche». Oggi l’azienda dà lavoro a 50 persone fisse, più altri stagionali. Anche per loro sarà una giornata di festa.

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