Forlì, ruba l'energia elettrica al condominio per coltivare marijuana: denunciato

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Nei giorni scorsi, i Carabinieri di Forlì, collaborati da due tecnici Enel, hanno condotto un sopralluogo al fine di indagare sul un possibile furto di energia elettrica denunciato dall’amministratore di un condominio forlivese che, nello specifico, lamentava di aver ricevuto delle bollette elettriche con consumi per una singola scala condominiale, decisamente sproporzionati rispetto agli analoghi periodi precedenti, tanto è vero che i KW consumati risultavano addirittura quintuplicati. Gli accertamenti espletati dai militari, hanno consentito di stabilire che tale rincaro non fosse da attribuire “al caro energia”, ma bensì all’intuizione di un condomino che aveva, invece, escogitato una pratica illegale, per alleggerire le proprie bollette di energia elettrica.

Odore di marijuana in cantina

Veniva che l’anomalo consumo di energia elettrica denunciato, risultava da imputare ad una specifica cantina chiusa a chiave dello stabile condominiale che, oltre ad evidenziare un costante ed importante assorbimento energetico, palesava un percepibilissimo odore di marijuana.

I militari, una volta individuato l’utilizzatore della cantina, effettuavano l’accesso al locale, constatando con sorpresa che erano state perfettamente allestite due serre professionali domestiche, con diverse piante di canapa indiana, alcune delle quali in fioritura e dall’altezza di oltre un metro. L’energia elettrica necessaria per il funzionamento delle lampade, degli irrigatori, dei deumidificatori ecc.. che avrebbero dovuto garantire lo sviluppo delle piante di stupefacente, veniva prelevata direttamente dalla rete elettrica della scala condominiale.

La passione per il verde, per l’intraprendente coltivatore, gli è costata una denuncia in stato di libertà alla Procura di Forlì per il reato di coltivazione illegale di sostanze stupefacenti, nonché per quello di appropriazione indebita di energia elettrica, con il conseguente sequestro delle piante di stupefacente e di quant’altro dallo stesso utilizzato per la loro coltivazione, coltivazione questa, realizzata all’insaputa dei propri condomini, ma con i quali era felice di condividerne le spese.

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