Forlì, polizia locale in stato di agitazione. Mancano agenti

Le acque all’interno della Polizia locale di Forlì sono agitate e non sono bastati gli annunci dati dal vice sindaco Daniele Mezzacapo su imminenti assunzioni e sulla definizione della nuova struttura delle unità operative, per calmarle. Dall’8 febbraio, infatti, i dipendenti del Corpo sono in stato d’agitazione, proclamato da Fp-Cgil e Cisl-Fp e neppure il secondo tentativo obbligatorio di conciliazione, svoltosi ieri in Prefettura dopo quello tenutosi il 15 febbraio, ha sortito effetti. L’agitazione prosegue.

Il “caso” è stato portato in consiglio comunale da due interrogazioni di Pd e “Forlì e Co”. Si chiedeva come l’Amministrazione intenda rispondere alle richieste dei sindacati che riguardano, a detta di Federico Morgagni della lista civica di centrosinistra: «incarichi assegnati o revocati senza adeguati criteri oggettivi di selezione; insufficienza numerica dei funzionari rispetto ai carichi di lavoro con particolare riferimento all’unità coordinamento e controllo dei servizi; la necessità di garantire la presenza dei funzionari nei turni serali, festivi e domenicali per supporto e coordinamento del personale; la revisione del piano assunzioni con ripristino dei posti di funzionario presenti in organico e cancellati».

Per sostenere queste necessità, i lavoratori riuniti in assemblea il 18 febbraio, hanno confermato la protesta, ritenendo «non accettabili le promesse di future assunzioni ad implementazione dello scarso organico (103 unità ndr.), nel ruolo agenti e funzionari, attualmente sottoposto a notevoli carichi di lavoro» come ribadiscono Cgil e Cisl. A loro detta, anche nel previsto ingresso di 8 agenti, «risultano notevolmente ridotte, poiché si procederà con 2 assunzioni a marzo, 2 da verificare dopo il periodo estivo e 4 demandate ad un futuro concorso da bandire a cura dello stesso Comune, mentre per i funzionari è previsto il bando per un solo posto su sei vacanti». In aula, il vice sindaco Daniele Mezzacapo ha confermato l’esito infruttuoso della conciliazione, ma ha voluto stemperare, almeno coi sindacati. «Non esiste alcuna vertenza sindacale, abbiamo competenze diverse, ma lo stesso interesse: rendere il servizio più funzionale, migliorarlo anche per i lavoratori e il confronto non è mai mancato e proseguirà».

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