Forlì, partiti i saldi tra dubbi e speranze

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Sono partiti ieri i saldi estivi tra dubbi e speranze. I negozianti sperano di poter recuperare quello che hanno perso nel mese di maggio ma per molti le premesse non sono incoraggianti. L’alluvione ha lasciato il segno e i danni per le vendite non sono ancora finiti. «Le persone hanno altro a cui pensare al momento – racconta Martina Brunetti, socia del negozio di intimo Moda Più, in Corso della Repubblica – l’alluvione ha cambiato gli umori e le carte in gioco. Recentemente abbiamo chiuso il nostro secondo punto vendita in Corso Garibaldi, quindi molti clienti avevano già approfittato della svendita. I prezzi sono più o meno quelli, le variazioni sono lievi e decise dal listino e non da noi». Ci sono, però, anche alcune realtà che sono ripartite e sono più ottimiste come Charget in Corso Garibaldi. «Forse noi siamo un po’ in una realtà a parte rispetto ad altre attività di Forlì. Non abbiamo mai risentito di nulla – commenta Caterina Mosca responsabile di Charget – e fortunatamente il negozio è sempre pieno di gente. Anche se noi e l’azienda fornitrice di Pisa non abbiamo avuto danni legati all’alluvione, siamo rimasti lo stesso chiusi una settimana per solidarietà. Nonostante questo non ci possiamo lamentare né sull’affluenza né sulle vendite».

Le speranze nonostante la situazione difficile di molti esercenti comunque non mancano. «Spero davvero che con i saldi, che generalmente vanno dal 20% al 50%, si muova qualcosa in più. Tutti sanno che luglio e agosto sono mesi dedicati alle ferie – aggiunge Sabrina Bouchami, proprietaria di Sole abbigliamento, in Corso della Repubblica – e per questo le vendite già sono basse, in più l’ultimo periodo non è molto incoraggiante ma voglio crederci nella ripresa. Sarebbe interessante poter rimanere aperti anche il mercoledì sera, momento in cui molta gente ne approfitta per fare una passeggiata in una Forlì un po’ più viva. Ma questa via non è inclusa nel percorso degli eventi. Cerco di accontentare un po’ tutte le fasce di età femminili dalle ragazzine alle meno giovani per cercare di avere una clientela ampia». I negozianti sperano in una spinta, ma molto dipende dalle disponibilità di spesa di cittadini e famiglie. «Ormai la gente è abituata a promozioni tutto l’anno – prosegue Sara Zacheo, proprietaria di L’armadio di Kiki, in Corso della Repubblica – e di qualsiasi tipo. Il mio è un negozio di abbigliamento per bambini e la mia clientela viene quando il bambino cresce oppure solo per necessità. Ho speranza ma non credo che con i saldi le cose possano cambiare, non sono questi sconti a fare la differenza anche perché io già di base non ho i prezzi molto alti». Nemmeno il luogo di provenienza dei clienti è da sottovalutare perché i disastri dell’alluvione hanno costretto molte persone a cambiare zona d’acquisto. «Le aspettative sono sempre alte – dice Sandro Ruffilli, proprietario del negozio di scarpe in via Ravegnana, Ruffilli Shoes – anche se con un po’ di dubbi. Quest’anno il mese di maggio è andato male e abbiamo perso molti clienti che venivano dalle colline per via dei disagi causati dalle frane. Ci ritroviamo a dover fare sconti su articoli appena arrivati, forse i saldi sono iniziati troppo presto ma sono date decise a livello nazionale».


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