Forlì, neurologi "a disposizione" nella Giornata dell'epilessia

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Un tempo la chiamavano il “mal caduco”, per lunghi secoli è stata associata alle possessioni demoniache, alla pazzia, e persino alle rivelazioni mistiche. Solo nel secolo scorso l’epilessia è stata riconosciuta quale malattia neurologica e non mentale, riuscendo così ad approntare le cure e le terapie farmacologiche che ne fanno oggi, come dicono i medici Marco Longoni e Irene Trippi, rispettivamente direttore di Neurologia di Cesena e Forlì di Ausl Romagna e dirigente medico del reparto, «una malattia da cui si può guarire completamente o mantenere sotto controllo, conducendo una buona qualità di vita».

All’epilessia è dedicato ogni anno il secondo lunedì di febbraio, ricorrenza in cui cade la Giornata internazionale dell’epilessia. «Un’occasione - sottolineano Longoni e Trippi - per dare risposta alle incognite e alle curiosità legate alla malattia»I pericoli maggiori legati alla malattia sono infatti quelli connessi al trauma cranico provocato da una caduta a terra o «i danni al cervello generati da ripetute crisi epilettiche». Longoni sottolinea che se non si riesce a intervenire per tempo «questi episodi possono provocare lesioni irreversibili, fino a causare la morte».

È da considerare però che non tutte le crisi epilettiche sono uguali. Oltre a quelle più diffuse nell’immaginario collettivo, caratterizzate da perdita di conoscenza e convulsioni, ci sono forme «più sottili - avverte Trippi - che possono addirittura passare inosservate». Si tratta di «momenti di assenza, di vuoto, che possono accadere anche ai bambini piccoli e a cui è bene prestare attenzione, scatti e movimenti inconsulti di braccia e gambe. Episodi che hanno la caratteristica comune di ripetersi uguali nel tempo».

«Fondamentale - afferma la specialista - è sapere come intervenire in caso di convulsioni: non come si vede nei film, mettendo le dita in bocca per evitare il soffocamento con la lingua, ma spostando gli oggetti appuntiti o pericolosi a terra, allentando i vestiti stretti sul collo e mettendo la persona in posizione laterale al termine dell’attacco per evitare che l’eventuale vomito ostruisca le vie aeree».

Oggi pomeriggio gli specialisti epilettologi dell’età evolutiva ed adulta saranno a disposizione dei cittadini in videoconferenza per rispondere ai loro quesiti e per chiarire eventuali dubbi e modalità di accesso ai servizi. A Forlì, il compito di condividere le informazioni e dare risposte alle domande è affidato alla neurologa Irene Trippi, che in quanto specialista del reparto del Morgagni - Pierantoni sarà a disposizione dei cittadini dalle 15 alle 17 al link https://call.lifesizecloud.com.


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