Forlì, musica per la ricerca Ail: come diceva Gaetano "Si può dare di più" - Gallery

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«I presidenti passano le associazioni restano, ma questo non vale per Gaetano, lui è Ail sono inscindibili. Gaetano è l’Ail e anche se è andato via per sempre io sento che lui è qui, lo vedo in questo teatro e adesso mi sta dicendo che devo “tagliare” per lasciare spazio allo spettacolo». Redo Camporesi, presidente dell’Ail di Forlì, ha ricordato con parole semplici e allo stesso tempo forti la figura di Gaetano Foggetti, fondatore e suo predecessore nel ruolo di presidente, per anni guida e anima dell’Ail di Forlì-Cesena, associazione che sabato sera per rendergli omaggio ha organizzato una vera festa al teatro Dragoni di Meldola. Nelle prime file i figli di Patrizia e Gaetano, Lucia e Alberto, gli amici più stretti, diversi medici dell’Irst e tanti volontari che hanno condiviso con Gaetano un percorso importante. In fondo al teatro, a seguire tutto con occhio vigile la sorella di Gaetano, Paola, instancabile organizzatrice della serata insieme a Patrizia e all’Ail. E poi, il teatro Dragoni, tutto esaurito. Il sindaco Roberto Cavallucci ha ricordato la figura di Gaetano e l’amicizia che li legava. «Mi consigliava su molte cose e ha fatto tanto per Meldola, mi manca tantissimo». Ma non c’è spazio per il dolore è il momento della gioia. «Ho promesso ai miei figli che in questa serata non avremmo ricordato papà in modo triste ma con gioia e con la voglia di divertirci tutti insieme - ha sottolineato la moglie di Foggetti, Patrizia Cupo - quindi niente di “cupo” stasera ma solo gioia. Ringrazio Gaetano e questo teatro gremito, questo è l’esempio migliore che dimostra quanto siano importanti l’associazionismo e il volontariato. Siamo qui per aiutare la ricerca e per vivere una serata in allegria tutti insieme, come una famiglia». Patrizia ha portato sul palco un po’ dell’ironia tipica di Gaetano e ha giocato col pubblico intonando la canzone che piaceva al marito: “Si può dare di più”. Poi lo spettacolo per Gaetano è partito sulle note dei medici dell’Irst che, chitarra alla mano, hanno sfoggiato un repertorio di cover classiche. La band di ematologi These Sanguati, formata da Costantino Riemma, Pierpaolo Fattori e Accursio Augello ha chiuso la carrellata con la splendida “Wish You Were Here” dei Pink Floyd. Poi a salire sul palco è stato il collega Pietro Rossi che si è esibito al pianoforte. A guidare la serata nei panni di musicista e di “Pippo Baudo improvvisato” Pietro Lerede che ha dato spazio anche al coro Città di Meldola e che ha accompagnato alla batteria, insieme a Luca Medri (pianoforte), Luca Ravaglia (contrabbasso) e Giordano Giannarelli (fisarmonica), il concerto dell’ospite clou della serata: Roberta Cappelletti. La cantante romagnola ha regalato un torrente di emozioni, trascinando con sé il pubblico in un vero e proprio inno alla vita dedicato a Gaetano. Toccanti i momenti in cui ha cantato “Tavola grande” di Roul Casadei, un brano di Mina e la canzone dedicata a Evita Peron in versione italiana (“Non piangere più Argentina”) fino al finale travolgente con “Romagna mia” durante il quale è scesa tra il pubblico cantando insieme a tutto il teatro. Una serata in famiglia, di grande festa, nel segno di Gaetano Foggetti e dell’Ail per combattere tutti insieme le leucemie. Una serata che Gaetano avrebbe sicuramente apprezzato e uno sguardo al futuro, grazie alla ricerca, ricordando le parole che ripeteva sempre Foggetti: “Forza e coraggio”. L’incasso della serata sarà devoluto a un importante progetto di ricerca condotto dalla Struttura semplice dipartimentale di Ematologia e trapianto Cse dell’Irst-Irccs di Meldola, guidata da Gerardo Musuraca, e dal laboratorio di Immunoematologia diretto da Giorgia Simonetti.

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