Forlì, museo del volo: mosaici modificati nel 1951
Alcune parti del mosaico del volo all’interno dell’ex collegio Aeronautico “Bruno Mussolini” modificate nel 1951 per eliminare diversi fasci littori allo scopo di defascistizzare il ricco ciclo decorativo. La scoperta è stata fatta dall’architetto Giancarlo Gatta che collabora con l’architetto Ermes Paganelli cui il Comune ha affidato i lavori anche per le facciate del palazzo, progettato da Cesare Valle di Roma e il cui inizio lavori avvenne nel 1936 per poi essere completato nel 1940. L’intervento attuale serve anche per le “compartimentazioni” tra la parte del museo con quella della scuola, perchè non interferiscano tra loro, intervento di non facile soluzione e per il quale è previsto un incontro con la Soprintendenza nelle prossime settimane. Ma quello che è saltato agli occhi di Giancarlo Gatta è qualcosa che nessuno aveva notato e che lui stesso ha poi riportato sul suo blog “Nerodichina”.
Il ciclo musivo ripercorre la storia del volo: «I pannelli sono bicromi, a memoria dei mosaici romani – spiega Gatta – costituiti da tessere di marmo nero Apuano e bianco Botticino, ad eccezione dei tre sorci, in marmo verde, che ricordano il fregio che ornava i trimotori Savoia Marchetti S.M. 79 del 12° Stormo da bombardamento e famosi in tutto il mondo per i loro raid. Il ricco ciclo decorativo, unico al mondo per genere, sappiamo essere stato ideato dall’artista viterbese Angelo Canevari. Nel dopoguerra il collegio fu dismesso e, risolti i danni di guerra, nel 1951 vide una serie di opere interne che, in parte, ne trasformò gli spazi per ospitare cinque diverse scuole. Una relazione reperita all’Archivio di Stato di Forlì-Cesena, sempre del 1951, descrive il “… Restauro ai mosaici in marmo” eseguito dalla ditta Zavagno Armando di Forlì, come confermato dalla relativa fattura. Approfondendo la ricerca, verificando sul posto più volte, è risultato che più che di un vero e proprio restauro, l’intervento si riferisce ad una vera e propria modifica di alcune parti del mosaico allo scopo di defascistizzare il ciclo musivo eliminando diversi fasci littori. Le recenti foto e il confronto con quelle storiche lo dimostrano ampiamente; non sappiamo perché la coppia di fasci littori a fianco dell’effige a Bruno Mussolini non furono eliminati ma sappiamo che in quella zona fu eretto un muro di separazione per cui quel pannello era inaccessibile dal quadriportico».