Forlì. La Cgil: "Le aziende integrino la cassa integrazione"

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Mentre il Governo con il decreto aiuti ha concesso la possibilità per i lavoratori delle aziende di accedere alla cassa integrazione emergenziale con un unico strumento, di nuova istituzione e per tutti i settori produttivi, ivi compreso quello agricolo, fino a un massimo di 90 giorni e fino a un massimo complessivo per questa fattispecie di 580 milioni di euro, i sindacati Cgil, Cisl e Uil del settore metalmeccanico chiedono alle aziende di aprire un tavolo di confronto e, laddove possibile, garantire una copertura dello stipendio al 100%.

«Ci troviamo di fronte al bollettino della Regione Emilia Romagna che si aggrava di ora in ora con oltre 15.000 sfollati, centinaia di strade franate e comuni isolati senza vie di accesso. A ciò si aggiungono case danneggiate da acqua e fango – dicono Fim, Fiom e Uilm –. Molti lavoratori non riescono a tornare sul posto di lavoro perché sfollati, senza abitazione, senza auto o perché devono uscire o raggiungere zone ad oggi isolate senza vie di accesso. Ci vorranno settimane per tornare alla normalità e nel frattempo, nel posto di lavoro, non devono essere i lavoratori a pagare i danni dell’alluvione con le loro ferie ed i loro permessi».

Per tutte queste ragioni le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm ieri mattina hanno avanzato una richiesta d’incontro urgente a tutte le aziende del settore metalmeccanico. Nella fattispecie i sindacati domandano alle imprese del territorio di aprire al più presto per la cassa integrazione emergenziale a copertura delle assenze dei lavoratori colpiti dalla alluvione come previsto dal decreto di martedì varato dal Governo. Ma non è tutto.

«Vista la gravità dei danni, e la condizione in cui versano i lavoratori interessati, è fondamentale che la cassa integrazione sia integrata dall’azienda al 100% fino al raggiungimento dell’intera retribuzione del lavoratore – concludono le organizzazioni sindacali –. Storicamente, come oggi nelle aziende in cui ce n’è bisogno, i lavoratori nei momenti di crisi ed emergenza hanno sempre fatto la loro parte e si sono sempre impegnati per rimettere in piedi le aziende nel più breve tempo possibile. Pertanto chiediamo alle stesse aziende metalmeccaniche di dare sostegno a chi ha perso tutti i sacrifici di una vita di lavoro».

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