Forlì, l'economia fa i conti con Covid e caro energia
Economia di nuovo in sofferenza dopo la ripresa partita nel 2021, ma che ora caro energia e aumento dei contagi hanno frenato di nuovo. Una situazione comune in tutta la penisola ed anche Forlì non fa eccezione.
«Esprimo grande preoccupazione perché la situazione si è complicata di nuovo – afferma il presidente della Camera di Commercio della Romagna Alberto Zambianchi –. Nei mesi scorsi si erano verificate tre condizioni molto positive ovvero un varo rapido del Pnrr, il pil in crescita di circa il 6% (a Forlì anche qualcosa in più con il 6,7%) e un piano vaccinazioni efficace con la copertura del 90% della popolazione, aspetti positivi che ci avevano resi fiduciosi di come stava andando l’economia. Poi c’è stato l’arrivo della quarta ondata pandemica e si sono scatenati tutti i rincari dovuti soprattutto agli aumenti dei costi energetici. Per capire la portata del problema basta l’esempio del gas proveniente dalla Russia: prima costava 4 centesimi al metro cubo, ora ne costa 70. Sbarcare un container pieno di materiale che arriva da Oriente al porto di Ravenna prima costava 1.500 dollari adesso 8.000, sono differenze enormi che incidono in maniera pesante sull’economia e che erodono quella boccata d’ossigeno che si era verificata nel 2021. La spinta inflattiva porta le imprese a vedere sparire tutto il surplus dovuto al precedente aumento del fatturato. È chiaro che per le imprese del settore energivoro, che consumano di più e che hanno avuto aumenti del 300% si sballa tutto, anche i prezzi. Ad alcune aziende conviene chiudere dei reparti per non avere perdite. Si tratta di un problema di tutta l’Italia e dell’Europa – spiega Zambianchi – che deve mettere in atto politiche che portino ad un progressivo raffreddamento della corsa, ma ci vogliono trimestri o semestri, non è una situazione che si risolve in fretta. A Roma Governo e parlamento devono mettere in piedi dei provvedimenti che tendano a lenire, come i ristori».