Forlì e l'incubo di un'alluvione che ha ucciso tre persone - Gallery
L’alluvione ha portato morte e distruzione nel Forlivese. Tre persone hanno perso la vita nell’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito la città e il suo circondario.
Una coppia di coniugi ha perso la vita nella sua abitazione alla Cava e un uomo anche lui ritrovato privo di vita al piano terra della propria casa, mentre la moglie si è salvata rifugiandosi sul balcone. «Questo è il dolore più grande per un sindaco e per tutti quelli che hanno a cuore la propria città» ha detto il primo cittadino Gian Luca Zattini.
Le vittime
La prima vittima dell’alluvione era stata recuperata già martedì sera nella sua abitazione di via Firenze. Appena un paio d’ore dopo l’allarme dell’inizio dell’esondazione. Evidentemente sorpreso dalla furia dell’acqua. I carabinieri erano intervenuti richiamati dalle grida di aiuto di una donna dal balcone dell’abitazione, al civico 45 di via Firenze. La donna è stata tratta in salvo, ma quando i militari del Comando di Forlì-Cesena sono entrati nell'abitazione hanno trovato al piano terra il corpo del marito, Vittorio Tozzi, di 67 anni, annegato nell'acqua che aveva invaso le stanze. La tragedia iniziava a palesarsi in tutta la sua cruda realtà. Anche perchè l’uomo non era il solo dato inizialmente per disperso. Stessa situazione per una coppia di coniugi residenti in via Padulli e purtroppo la fine è stata ugualmente tragica. Gli altri due deceduti sono stati recuperati ieri mattina dai sommozzatori dei Carabinieri in via Padulli, nel quartiere Cava: si tratta di un uomo di 64 anni, F.P. e una donna di 53 anni, A.M. «La città è in ginocchio, devastata e dolorante. È la fine del mondo» aveva subito detto Zattini che ieri ha ribadito: «È stata una notte drammatica, durante la quale contemporaneamente i nostri tre fiumi hanno raggiunto il livello massimo di piena della loro storia, riversando sulla città una massa enorme di acqua che ha inondato interi quartieri. Noi stiamo raggiungendo centinaia di persone con i mezzi idonei perchè molte volte per raggiungere realtà sommerse da metri d'acqua sono necessari mezzi speciali e non sempre sono disponibili. Mi scuso in anticipo con chi subirà ritardi e avrebbe diritto di essere soccorso e raccolto immediatamente, però noi ci stiamo dando delle priorità principalmente con chi è a rischio della propria vita, poi successivamente passeremo ad aiutare tutti i nostri cittadini. Stiamo uniti, cerchiamo di fare squadra e darci una mano. Cerchiamo prima di tutto di tutelare le nostre vite, non rischiamo mai per salvare o salvaguardare dei beni materiali».I salvataggi
Numerosissimi gli interventi di soccorsi messi in campo dai vigili del fuoco, dai carabinieri, dall’Esercito, dalla protezione civile, dalla Polizia di Stato e dalla Polizia locale. «Stiamo raggiungendo oltre 150 persone» ricorda il sindaco. Tra le zone più colpite quella di via Pelacano e via Isonzo dove tutti i piani terra delle abitazioni sono state invase da 1 metro di acqua senza corrente da martedì come molte altre zone della città. Le strade per diverse ore sono state raggiungibili solo con gommoni. Disagi anche a Roncadello dove l’acqua è entrata in diverse abitazioni fino a quasi un metro e diversi residenti si sono sentiti abbandonati. Ci sono persone anziane che sono state accolte dai vicini, o che attendono un aiuto. Allagamenti anche sulla Ravegnana e alla zona industriale. Paradossalmente solo il centro storico non presentava scenari apocalittici.Alla Cava già nella notte i militari con l'elicottero del 66° reggimento fanteria “Trieste” sono stati impegnati nel salvataggio di persone bloccate con tanto di bambini. Anche a Castrocaro i Vigili del fuoco hanno salvato una famiglie con due bambine che era rimasta bloccata nella loro abitazione invasa dall’acqua. Decisivo l’intervento dell’elicottero Drago 150 di Bologna. Evacuazioni anche in una struttura di via Zignola, sia con ospiti, operatori e persone disabili. «Abbiamo tanti volontari che si stanno prodigando – conclude il sindaco Zattini –. Però in questa fase abbiamo bisogno di personale formato. Ai tantissimi volontari che ci chiamano per mettersi a disposizione chiedo di aspettare un attimo. Saranno preziosi e indispensabili nella seconda fase, quando ci sarà bisogno di pulire, sistemare e buttare oggetti non più recuperabili».