Forlì. L'addio al celibato, in 18 ai Romiti a spalare il fango: "Lo sposo non sapeva niente"

Un addio al celibato sui generis per i diciotto amici che sabato 26 maggio si sono ritrovati in viale Bologna armati di vanghe, pale e buona volontà per dare il loro contributo alle attività della zona, colpite pesantemente dall’alluvione. «Lo sposo era all’oscuro di tutto – sostiene Christian Minotti Camporesi – avevamo organizzato i festeggiamenti da tempo, ma vista la contingenza abbiamo deciso di rivedere il programma (che prevedeva una partenza per l’Abruzzo) e ci siamo diretti tutti in blocco verso i quartieri di Forlì funestati dall’emergenza». Alcuni di loro qui ci sono cresciuti e considerano la presenza come un dovere e un imperativo. Da settimane la voce di chi ha vissuto la paura si è unita in un coro unanime. Così, sulle note di “Romagna mia “ e “Nel blu, dipinto di blu” di Domenico Modugno i volontari e i cittadini si chiudono in un lungo abbraccio che sembra poter stringere una regione intera. «Abbiamo cantato anche noi – prosegue Camporesi – è stato bello. Siamo riusciti a dare il nostro contributo, concentrandoci principalmente sullo sgombero dei locali di Bagioni e Sauro Team. Abbiamo fatto gruppo e siamo riusciti a sorprendere Lorenzo (Foschi, lo sposo ndr). Sono sicuro che non dimenticherà mai tutto quello che ha vissuto». Un contributo, il loro, che si tradurrà presto anche in una donazione economica. Hanno raccolto, infatti, circa settecento euro dalle spese per i festeggiamenti prima del matrimonio tra Lorenzo e Giulia Soncini, che devolveranno interamente. «Non sappiamo ancora a chi, probabilmente al Comune, ma la scelta spetterà al diretto interessato, perché la donazione la faremo a nome suo». E continueranno anche nei prossimi giorni a dare una mano,