Forlì. Il futuro dell'ex Eridania, oltre al parco. Il sindaco: "Capiamo cosa possiamo permetterci di fare"

«E’ il completamento di un sogno, adesso inizia il percorso più difficile. Da un lato, quel che è certo, nascerà un nuovo parco e dall’altro andremo a definire quale destinazione dare al contenitore che è a nostra disposizione. Sono poche le città che possono vantare ben due polmoni verdi in centro storico». Non nasconde il suo entusiasmo il sindaco Gian Luca Zattini per l’ufficialità dell’acquisizione dell’ex Eridania. Una sfida che l’amministrazione aveva lanciato quasi un anno fa e che ora è diventata realtà, proprio ieri è stato siglato infatti l’atto tra il Comune (rappresentato dal dirigente del servizio patrimonio e contrattualistica, l’avvocato Michele Pini) e il curatore fallimentare Fabrizio Tentoni (che ha seguito l’intera procedura insieme al collega Ettore Trippitelli) davanti al notaio Pietro Bernardi Fabbrani. Ricapitolando. Nel novembre scorso va a buon fine l’offerta avanzata all’asta (885mila euro) dal Comune di Forlì al Tribunale di Rimini, il quale ha dichiarato il Municipio aggiudicatario provvisorio. Come previsto per legge servivano 10 giorni di tempo nei quali qualcuno avrebbe potuto rilanciare con un’offerta maggiorata del 20% e i tempi tecnici entro il quale Regione o Stato potevano esercitare diritto di prelazione solo sull’edificio dell’ex zuccherificio, oggi in un avanzato stato di degrado. Adesso l’ex Eridania è a tutti gli effetti proprietà del Comune, l’atto sarà notificato alla Soprintendenza. «Un giorno importante per la città - dice l’assessore ai lavori pubblici, Vittorio Cicognani - . Il mio ringraziamento va a tutti coloro che si sono spesi per portare a casa il risultato, ma soprattutto al sindaco. In tanti negli anni si sono interrogati sul futuro dell’ex zuccherificio, il sindaco è l’unico che ha manifestato la volontà di comprarlo e lo ha fatto».
Sistemata la parte burocratica, inizia il cuore dell’operazione. Cosa ne sarà dell’ex Eridania? Il primo cittadino, tra l’altro, non ha mai nascosto l’intenzione di trasformare i 16 ettari nel secondo più grande polmone verde della città. «Bisogna sviluppare un percorso ben ragionato - afferma Zattini -, faremo tutte le tappe necessarie e coinvolgeremo tutte le persone che hanno interesse a fare il bene di Forlì. Intanto è necessario capire come far progredire, insieme agli uffici, il parco. Due aree verdi (l’altra è il parco Franco Agosto) così estese in centro storico rendono la città ulteriormente bella, oltre che vivibile». Arriverà anche il tempo di mettere mano alla parte edificata all’interno dell’area di via Monte San Michele. Proprio queste strutture hanno fatto da deterrente agli imprenditori, nessuno negli anni si è fatto avanti in quanto le costruzioni sono vincolate ed era difficile per un privato presentare una propria offerta trattandosi di un investimento infruttuoso visto che nulla può essere modificato. Anche il Comune, comunque, dovrà tenere conto dei vincoli della Sovrintendenza. «Sono già pervenute tante manifestazioni di interesse, ma prima di tutto bisogna individuare quale destinazione urbanistica dare al complesso - conclude Zattini -. C’è chi parla già di concorso internazionale di idee, non servono fughe in avanti ma andiamoci piano. Capiamo prima cosa possiamo permetterci di fare».