Forlì, la protesta in piazza dei 300 alluvionati. "Il sindaco ci guardi in faccia". Il Comune apre al confronto

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«È questo il momento di tenere botta». È il grido delle trecento persone colpite dall’alluvione che si sono riunite in piazza Saffi per chiedere di essere ascoltate e bloccare la proposta del Comune di utilizzare le donazioni per gli alluvionati (1.100.000 euro) come garanzia e per pagare gli interessi di eventuali mutui da 10-20mila euro. «Invito il sindaco a guardarci in faccia e dircelo chiaramente» grida qualcuno dalla folla. L’idea non piace e ieri i cittadini lo hanno dimostrato. «L’amministrazione si è mossa male: è stando tra la gente che puoi capire di cosa c’è bisogno – dice Sergio Petroncini –. L’alluvione non è uguale per tutti, chi è povero è veramente in crisi. Io non sono qui per dire come spendere le donazioni, seppur non condivida le modalità scelte in quanto le risorse a disposizione sono un dono. C’è gente in difficoltà, forse guardare l’Isee non sarebbe una cattiva idea». «A Villafranca abbiamo subito due alluvioni – fa eco Angelo –. La Romagna si è data da fare e i fondi arrivati, sono un diritto di tutti anche se fossero 10 euro a testa. Non c’è li possono togliere». Il Comune apre alla possibilità di istituire un tavolo di confronto con i rappresentanti dei cittadini colpiti dall’alluvione nel maggio scorso e allo stesso tempo anticipa che metterà da parte la proposta di utilizzare le donazioni come garanzia e per pagare gli interessi di eventuali mutui riservati agli alluvionati.

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