Forlì, crescono i contagi per il Covid e l'influenza fa paura

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La crescita dei casi di contagio da Covid rilevata dal bollettino settimanale della Regione e ribadita dalla direttrice della sanità pubblica dell’Ausl Romagna, Raffaella Angelini, nell’intervista al “Corriere Romagna” di ieri, trova conferma anche a livello forlivese.

Claudio Vicini, direttore del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale “Pierantoni-Morgagni”, com’è la situazione a livello forlivese?

«Anche da noi sono in crescita e, guardando i dati aziendali, i ricoveri in area medica sono in leggero aumento, mentre non c’è variazione significativa sulle Rianimazioni».

È possibile fare paragoni con lo scorso anno?

«Al momento, grazie alle vaccinazioni, la questione è meno vistosa rispetto ad un anno fa. I volumi sono decisamente inferiori. Noi dobbiamo sempre distinguere la quota degli infetti dalla quota di coloro che vengono ad essere ospedalizzati per il Covid. Uso un altro indicatore che per me è facile vedere essendo chirurgo: per entrare in ospedale per un intervento bisogna fare un tampone, noi vediamo settimanalmente i pazienti che saltano gli appuntamenti perché risultati positivi al Covid. In questo gruppo la tendenza è in incremento, il che vuol dire che il virus circola, ma non fa grossi danni. Invece i ricoverati per Covid specialmente in Rianimazione, non sono particolarmente numerosi in questo momento».


Com’è la situazione per l’influenza normale?

«Quella è in incremento. Avevamo avuto un grande rallentamento nei due anni passati perché la mascherina serviva anche per quella. Le indicazioni che arrivano sono quelle di un’influenza con aggressività medio alta rispetto agli anni passati. Per esempio in molte comunità scolastiche se ne vedono le conseguenze».

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