Forlì. Covid hotel e Cri insieme per l'accoglienza dei profughi

Due anni di impegno e dedizione a servizio delle persone per rispondere a un bisogno impellente, un futuro che potrebbe continuare sulla medesima direzione anche se l’emergenza ha cambiato nome. Il “Paradise Airport” di via Fontanelle, da domani non sarà più hotel Covid, funzione che ha svolto sin dall’aprile del 2020 in convenzione con l’Ausl. Adesso l’esigenza è diventata quella di garantire l’accoglienza di tanti profughi, e soprattutto donne e bambini, in fuga dall’Ucraina in guerra e, allora, ecco che Daniele Casadio, il proprietario della struttura ricettiva, è pronto a riconvertirla per loro. Interamente, tutte le 40 camere, per un potenziale di 80 persone. «Abbiamo ancora una decina di ospiti, alcuni dei quali giunti ieri e almeno 4, nelle scorse settimane, esuli dall’Ucraina - spiega Daniele Casadio – ma una volta finito l’isolamento delle persone attualmente presenti, probabilmente attorno al 10 aprile, avrò l’intera struttura a disposizione». In questa prospettiva, ecco l’idea: non rimettersi sul libero mercato, ma continuare a svolgere una funzione sociale per la nuova emergenza. Non autonomamente, ma in sinergia con chi, assiste per missione: la Croce Rossa.

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