Forlì. Apre un'altra voragine, priorità salvaguardare le condotte
A una settimana dall’esondazione del fiume Montone che ha messo in ginocchio diversi quartieri della città, all’interno dei centri di accoglienza allestiti dal Comune restano solamente un’ottantina di persone evacuate e che, purtroppo, non sono potute rientrare nelle proprie abitazioni. Permane l’evacuazione delle 12 abitazioni del condominio di via Locchi per consentire ai Vigili del fuoco e ai tecnici di analizzare lo stato del sottofondo stradale, mentre martedì mattina si è aperta una nuova voragine in via Nervesa. Il cedimento è dovuto al collasso del sistema fognario sottostante. Alle 6 si è quindi reso necessario transennare la via. In quel tratto era stata già bloccata la rete del gas per la sistemazione di un’altra fossa adiacente, per cui non c’è stato pericolo di fughe di gas dai sottoservizi stradali. Si tratta della quinta in poche decine di metri di strada dopo le voragini che si sono aperte nella zona di via Locchi, Nervesa e Cormons nel corso della giornata di lunedì. Qui è stata subito interrotta l’erogazione del gas e dell’acqua potabile, mentre già era assente la corrente elettrica per permettere di analizzare lo stato della rete. «La situazione al momento rimane stabile - afferma l’assessore Giuseppe Petetta -, in queste zone si sono venuti a creare dei sifonamenti che hanno provocato il cedimento dell’asfalto. Continuiamo a monitorare e giorno per giorno, la priorità è salvaguardare le condotte e, allo stesso tempo, valutare di volta in volta il ripristino degli asfalti compromessi». Continua l’azione capillare di pulizia delle strade e rimozione di fanghi, sedimenti e detriti. Attualmente sono stati messi in campo 12 bobcat, 6 auto spurghi,10 camion per la raccolta di fango e detriti e 5 tra escavatori e pale meccaniche. «Facendo un sopralluogo ai Romiti e nelle altre aree interessate ho notato che c’è una minore presenza di persone e di volontari - fa presente il vice comandante della Polizia locale, Andrea Gualtieri -. Questo ha reso più facile l’intervento dei mezzi d’opera nella rimozione delle masserizie e dei fanghi. Inoltre, l’asse stradale principale al momento è tutto agibile». Il problema principale su cui si sta concentrando la macchina operativa dell’emergenza è proprio il fango. «Il fatto che ci sia il sole è un bene e aiuta, ma l’altra faccia della medaglia ci ricorda che dobbiamo agire velocemente perchè seccandosi il rischio è che si presentino diverse criticità nel sistema fognario - spiega Petetta -. Ci stiamo organizzando anche per la pulizia delle fognature, mentre parallelamente si procede, grazie ad Alea, alla raccolta dei rifiuti che vengono portati in un’area in via due ponti in attesa di essere smaltiti». Nella giornata di oggi i mezzi saranno in azione a partire dalle 5.30 del mattino a Villanova per proseguire in mattinata nella zona del Parco Urbano e concentrarsi alla Cava e ai Romiti, principalmente tra le vie Gabicce, Sillaro e Locchi mentre Esercito, Protezione civile e Croce rossa proseguiranno nella rimozione delle masserizie lungo la via Emilia. Domani, invece, i mezzi opereranno nei quartieri Roncadello, Villafranca e Borgo Sisa. «Il programma è in continua evoluzione - spiega il vice sindaco Daniele Mezzacapo -, proprio per gestire le migliaia di richieste che ci arrivano tutti i giorni da parte dei cittadini». Il sindaco Gian Luca Zattini ieri mattina ha fatto un sopralluogo in via San Benedetto. Qui, un condominio Acer è ancora sommerso ai piani bassi e si è cercato di trattare con un privato affinché acconsentisse a far sgorgare l’acqua nel proprio campo. Nelle zone colpite dall’alluvione si è recato anche il console cinese di Milano, Liu Kan, che ha fatto visita alle imprese cinesi martoriate dall’esondazione del fiume Montone e poi ha avuto un incontro con il sindaco in municipio. Il primo cittadino, visibilmente provato, lancia un messaggio commosso: «Scusatemi, perché ciò che stiamo facendo non è e non sarà mai abbastanza. L’alluvione ha distrutto vite, messo in ginocchio un’intera comunità e spazzato via le storie di migliaia di cittadini. Scusatemi, perché nonostante lo sforzo titanico che stiamo cercando di sostenere e mettere a terra, non riusciamo e non riusciremo ad arrivare dappertutto nei tempi e nei modi che vorremmo e che la città, tutta insieme, ci sta richiedendo. Lo scoramento, il senso di abbandono e la rabbia che spesso prevale in molti di voi è del tutto comprensibile e condivisibile. Mai, in nessun caso, quest’Amministrazione sosterrà il contrario e si permetterà di avanzare futili argomentazioni». E poi aggiunge: «Scusatemi, perché abbiamo fatto il possibile ma non siamo riusciti ad arrivare ovunque. Continueremo a fare del nostro meglio, forti del supporto preziosissimo ed insostituibile delle centinaia di volontari che arrivano da ogni parte d’Italia per aiutarci a ripartire, a ricominciare. Grazie, grazie infinite, perché senza queste persone oggi saremmo ancora in ginocchio. Adesso dobbiamo farci forza, dobbiamo stringerci ancora di più attorno a quello spirito di comunità che ha sempre caratterizzato questa terra. Grazie Forlì. Domani è già qui».