Forlì, al via l'ottava edizione di "900 Fest"
- 26 ottobre 2021

Si sarebbe dovuto occupare di “Comunità. Federalismo, community organizing” nel 2020, il 900Fest organizzato a Forlì da Fondazione Alfred Lewin con, fra gli altri, Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea e Anpi. In realtà, a pochi giorni dall’inizio, le restrizioni normative legate al contenimento del contagio fecero sì che buona parte degli appuntamenti venisse cancellata o ci si dovesse limitare alla trasmissione in streaming.
Fatti i debiti scongiuri, quindi, Barbara Bertoncin, Rosanna Ambrogetti e Paola Sabbatani della Fondazione Lewin insieme a Ines Briganti dell’Istituto storico, hanno presentato l’edizione 2021, l’8ª del festival, “Democrazia, periferie. Il centro e la periferia, la comunità democratica e l’azione politica. Il ritorno dello Stato”.
Si parte domani
Primo appuntamento, il 27 ottobre (ore 16.30): di “Il centro e la periferia” parlano Anna Maria Poggi, Marco Cammelli e Fulvio Cortese. «Senza abbandonare gli argomenti che avremmo voluto trattare nel 2020 – spiegano le organizzatrici – proprio la pandemia ci ha costretti a una riflessione ulteriore, quella della centralizzazione dello Stato e dell’autonomia delle Regioni. L’emergenza non deve farci perdere di vista infatti la visone di uno Stato in cui la “periferia” mantiene autonomia e ruoli, e la forte vocazione solidaristica evidente in tanta parte delle legislazioni regionali».Temi autenticamente politici, quelli trattati dal 900Fest, che cercano di fare il punto su un riposizionamento dei rapporti fra il centro e la periferia degli Stati, in un momento in cui sul tavolo ci sono problematiche urgenti, capaci di influenzare pesantemente le agende future.
«Non a caso, gli incontri di chiusura del 30 ottobre – riprendono Bertoncin e Ambrogetti –, intendono far dialogare alle 9.30 di “Le città dopo la pandemia” Cristina Tajani, Ivana Pais, Andrea Membretti e Michele D’Alena, e alle 16.30 su “Il ritorno dello Stato”, Salvatore Biasco, Maria Cristina Marcuzzo, Silvia Giannini e Michele Salvati.
Si farà il punto anche sull’ipotesi di ripopolamento delle aree interne e dei piccolo borghi, una soluzione che, pare, andrebbe a risolvere parecchie questioni, ma che in realtà non è così facilmente praticabile per la carenza di infrastrutture».
La sera del 27 ottobre (ore 20.45) si parla invece di “Società, associazionismo, partiti” con Fabrizio Barca e Piero Ignazi, mentre il 28 (ore 9.30) Rosalyne Chenu presenta con Alessandro Giacone e Cesare Panizza il suo libro “In lotta contro le dittature. Il Congresso per le libertà della cultura”, e alle 16.30 Ernesto Galli Della Loggia con Massimo Teodori e Roberta De Monticelli tratta di “L’antitotalitarismo in Italia nel secondo dopoguerra”.
Il 29, di “Saul Alinsky e la comunità democratica” (ore 9.30) parlano fra gli altri Marianella Sclavi e Alessandro Coppola, mentre alle 16.30, da remoto Michael Walzer discute del suo “Azione politica. Guida pratica per il cambiamento” con Elisabetta Galeotti e Anna Lombardi.
Due i documentari in programma: “The democratic promise” (28 ottobre, ore 20.45) e “Dio delle zecche” (29 ottobre, ore 20.45).
«Anche quest’anno il 900Fest coglie il tema del momento – commenta l’assessore alla Promozione culturale Valerio Melandri –. Cosa succederà infatti nelle nostre democrazie dopo l’urto del Covid e come sarà possibile governarle, nei flussi di potere che le hanno sconvolte? Temi aperti, temi pesanti, e a Forlì il 900Fest cerca di iniziare a sollevarli».
Libero. Incontri in Salone comunale a Forlì, visibili anche in streaming. Info: 0543 36698