Forlì, addio a Foggetti. L'amico e collega Pietro Caruso: "Ciao Gaetano, hai combattuto la buona battaglia"

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Il funerale di Gaetano Foggetti, scomparso giovedì, sarà celebrato lunedì alle 15 alla Chiesa di San Colombano, dove 15 anni fa si sposò con la sua amata Patrizia. Sarà possibile rendere omaggio a un giornalista-simbolo del Corriere Romagna attraverso offerte all’Ail Forlì-Cesena, iban IT 12 Y 05387 13202 000 003068 446 – Bper Banca sede di Forlì, con causale: “offerta in memoria di Gaetano Foggetti”.

Di seguito il ricordo del fraterno amico e collega Pietro Caruso, giornalista e fondatore del Corriere Romagna.

Forse aveva ragione lui quando mi diceva che ormai la stagione del giornalismo romantico fatto di mestiere, avventura e passione era alle nostre spalle e quella stagione irripetibile non sarebbe mai più tornata. Gaetano Foggetti ha concluso la sua vita terrena da poche ore e mentre scrivo la prima immagine che mi torna alla mente è quando abbiamo preso stanza al Corriere di Forlì, poi Corriere Romagna, nella primavera del 1994, in via Maroncelli, 3.

Ci sono ancora, guardando dalla strada verso l’alto, ormai sbiadite, le vetrofanie verdi e bianche del giornale al quale Gaetano ha dedicato i migliori anni della sua vita professionale, preceduti da un quinquennio a La Gazzetta di Forlì, ma interrotti allora dalla leucemia che l’aveva colpito assai giovane e che aveva saputo combattere con straordinaria energia e forza d’animo. Foggetti era uno sportivo praticante, con ottimi risultati, quando ha cominciato a fare il giornalista, e lo invidiavamo per il suo fisico asciutto, la capacità di sopportare la fatica senza farlo mai pesare, con una leggerezza che a me faceva venire in mente gli atleti di “Momenti di Gloria”, straordinario film, nel quale il dono della velocità di Eric Liddel è anche un ringraziamento a Dio, come Gaetano buon atleta aveva certamente interiorizzato.

Foggetti è stato un esempio di stile per tutta la comunità dei giornalisti, non solo forlivesi. Ha saputo sempre mantenere un equilibrio e una compostezza anche nei momenti meno semplici della vita delle redazioni e ha accompagnato le routine professionali con un tratto di servizio che la sua formazione cristiana ha sicuramente contribuito a rafforzare. Era alieno dagli ideologismi, dalle contrapposizioni frontali, ma aveva un grande spirito di solidarietà e un innato senso di giustizia per i più deboli. Venticinque anni di quotidiane frequentazioni.. «abbiamo passato più tempo insieme che con le nostre mogli» celiava ogni tanto…non mi consentono di esprimermi attraverso consuete formule di commiato.

La stessa tenacia con cui abbiamo difeso la scelta editoriale cooperativa era un tratto di forza etica e morale di cui Gaetano ha dato l’esempio anche a quelli che come me erano soci fondatori, fin dal 1993, del Corriere Romagna. E’ un grande dolore per la nostra comunità di colleghi redattori e collaboratori del Corriere Romagna e di tutto il giornalismo romagnolo aver perso Gaetano, anche se lui stesso aveva scelto di dedicarsi interamente alla sua famiglia e all’Ail, il sodalizio che più ha contributo a creare nel forlivese. E’ una perdita incolmabile per Patrizia, splendida moglie, i giovanissimi figli, la famiglia Foggetti già colpita dal lutto del padre generale Vito. Addio Foggetti, hai combattuto la buona battaglia, terminato la corsa, conservato la fede e il nostro commosso e profondo affetto.

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