Festival delle culture a Ravenna dal 26 al 28 maggio
È la 16ª edizione per il Festival delle culture di Ravenna, manifestazione all’insegna dei diritti umani, dell’accoglienza e della solidarietà per una società interculturale e multietnica. Si terrà dal 26 al 28 maggio in Darsena con ingresso libero. È la prima volta che il festival esce dall’Almagià per svilupparsi completamente lungo il canale della Darsena, in via D’Alaggio, un quartiere interculturale, in connessione con il resto della città.
Il cartellone prevede un intenso programma che si svilupperà attraverso dibattiti, concerti, laboratori, opportunità di riflessione e di divertimento fino a domenica e sarà caratterizzato dalla presenza di un ospite molto speciale come Abdulrazak Gurnak, scrittore di origine tanzaniana, rifugiato politico, Nobel per la Letteratura nel 2021. Venerdì 26 alle 18 Gurnak, davanti alla tomba di Dante Alighieri, leggerà il XXVI Canto dell’Inferno, rendendo omaggio e impreziosendo l’ormai consolidato appuntamento della lettura perpetua della Commedia. Alle 18.30 lo scrittore aprirà la fiumana con cittadini, studenti e associazioni che attraverseranno la città a ritmo di musica.
Alle 19.30 in Darsena di città si esibiranno con coreografie e musica le associazioni delle comunità e della diaspora. Alle 21 Bab L’Bluz in concerto. Si tratta di un omaggio alle radici della cultura gnawa attraverso una musica innovativa che fonde tradizione e ritmi più attuali, chaabi e hassani, funky, rock e blues.
Dalle 19.30 alle 24, sempre in Darsena, saranno aperti banchetti sui temi dei diritti umani e della pace, stand gastronomici, garage sale, animazioni e giochi, così anche nelle giornate successive a partire dalle 18.
Sabato 27 maggio, alle 10, al teatro Alighieri l’incontro di Gurnah con gli studenti, moderato dalla giornalista Valentina Petrini. Lo scrittore, rifugiato politico, docente di Storia postcoloniale e Letteratura inglese nelle università britanniche, ha ricevuto nel 2021 il premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione: «Per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti».
Dalle 14 il workshop artistico-formativo “Blackrootsafro. Afro urban generation” nella palestra della scuola Montanari per un’immersione nella danza urbana proveniente dall’Africa con coreografi di fama internazionale: Cori (Ndedi Bilitik Corinne Danielle), Ordinateur (Pohe Cedric Kevin Bah), Banana (Valentina Vernia), Carlos Kamizele. Replica domenica.
Alle 18 convegno pubblico in Darsena con Gurnak, moderato da Nicoletta Brazzelli, docente di Letteratura inglese a Milano e la partecipazione di Davide Chinigò, docente di Storia e istituzioni dell’Africa a Bologna, Niccolò Maldina, docente di Letteratura italiana sempre a Bologna, Alberto Cristofori, traduttore per La Nave di Teseo dei testi di Abdulrazak Gurnah.
Alle 20 il contest “Blackrootsafro” e alle 21.30, il concerto di Ayom, band multiculturale della percussionista Jabu Morales.
Domenica 28 dalle 18 alle 20 la darsena sarà rallegrata da danze afro. Alle 21 Federico Buffa sarà protagonista con il suo spettacolo “2 pugni guantati di nero” nel quale racconta la storia di Tommie Smith e John Carlos, gli atleti afroamericani che, alle Olimpiadi di Città del Messico del 1978, con il loro gesto esemplare bruciarono le rispettive carriere pur di portare avanti la lotta contro la discriminazione razziale dei neri negli Stati Uniti.
Il festival chiuderà alle 22.30 con la tradizionale parata.