Federico Fellini e tutti gli "incontri" mancati

Ci sono quelli dovuti alle diverse vedute di produttori e registi, quelli invece legati al caso, se non al capriccio. Talvolta, per le attrici, anche una gravidanza in arrivo può cambiare il corso della storia. A fare da “ostacolo”, in passato, potevano esserci anche le “volontà” dei mariti (talvolta di mestiere produttori). Per farla breve: la storia del cinema è anche la storia dei sodalizi artistici mancati.

Non fa eccezione la biografia di Federico Fellini. Lo ricorda il Comune di Rimini che ha stilato un elenco di attori e attrici che avrebbero potuto fare parte della costellazione di volti del cinema del regista riminese e che invece per varie ragioni sono rimasti solo ipotesi, talvolta desideri irrealizzati, altre volte impegni naufragati insieme ai progetti di film ai quali erano legati.

Ricorda il responsabile del Fellini MuseumMarco Leonetti che persino l’alter ego per antonomasia di Fellini, Marcello Mastroianni «nonostante il successo planetario ottenuto daLa dolce vita, per ottenere la parte di Guido, protagonista di, dovette vincere la concorrenza di due mostri sacri della recitazione come Laurence OliviereCharlie Chaplin».

Tra i volti noti del mondo dello spettacolo che Fellini avrebbe fortemente voluto aggiungere al suo pantheon di attori e attrici merita ricordare quelli di Mina e di Totò, figure così presenti nel suo immaginario da comparire anche nelle sue elaborazioni notturne (e dunque nel Libro dei sogni). Li ha corteggiati, ma non è mai riuscito a portarli in un suo set. Il regista aveva pensato ad entrambi perIl viaggio di G. Mastorna, il più celebre e importante dei progetti mai realizzati: il ruolo di Beatrice per la cantante, quello del becchino per il comico. Fellini aveva pensato a Mina anche per il ruolo della moglie di Trimalcione nelFellini Satyricon.

È lungo l’elenco anche degli attori americani che avrebbero potuto lavorare con Fellini, al quale però non interessava la notorietà quanto piuttosto il tipo di faccia. È emblematico il caso del film Il Casanova. Si fecero i nomi di Michail Caine, Jack Nicholson, Paul Newman, ma anche Marlon Brando e Robert Redford (da pochi giorni ottantenne). Fellini li considerava troppo divi ed extraeuropei. Pensava piuttosto a nomi italiani (Gian Maria Volonté ad esempio). Alla fine fu scelto l’attore canadese Donald Sutherland.

Se per lo Zampanò de La strada si pensò anche a Burt Lancaster, Humphrey Bogart fu considerato invece per il film Il bidone. Gregory PeckeSophia Lorenper Viaggio con Anita (o “Viaggio d’amore”), altro film non realizzato da Fellini. Walter Matthauper Duetto d’amore, progetto naufragato che doveva essere a quattro mani con il regista svedese Ingmar Bergman.

Quanto alle donne, per il ruolo della Gradisca, che sarebbe dovuto andare a Sandra Milo, fu presa in considerazione anche Edwige Fenech.

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