Fatture false per 1,8 miliardi: anche un riminese indagato nella maxi-inchiesta di Milano

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C'è anche un riminese tra gli indagati nella maxi inchiesta della Procura e del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano che "hanno permesso di scoprire una frode carosello Iva nel settore della Grande distribuzione organizzata (Gdo), commessa attraverso l'emissione e l'utilizzo di fatture false per 1,8 miliardi di euro da parte di una articolata rete di società italiane ed estere", si legge nella nota firmata dal procuratore di Milano Marcello Viola.

Tredici le persone (9 arresti domiciliari e 4 divieto di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese) indagate per i reati di associazione a delinquere e frode fiscale, in particolare per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti). Le indagini, eseguite parallelamente ad alcune verifiche fiscali condotte dall'Agenzia delle Entrate, "hanno permesso di quantificare l'evasione d'Iva da parte delle società coinvolte per un importo pari a oltre 260 milioni di euro".

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