Emilia Romagna, il piano di transizione energetica verso il 2024

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La transizione ecologica dell’Emilia-Romagna parte da qui. Da una rivoluzione in edilizia ma anche da una nuova mobilità. Da adeguate reti e infrastrutture per sostenere la neutralità climatica. Da una città-regione intelligente con rinnovati e crescenti saperi e competenze e, soprattutto, un rinascimento industriale per la decarbonizzazione e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Il piano energetico regionale

La transizione ecologica in Emilia-Romagna poggerà, nel concreto, sulla programmazione triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale. Piano attuativo che sta prendendo forma dopo un lungo percorso di confronto con la società emiliano-romagnola, il mondo della ricerca e dell’università e gli stakeholder regionali e nazionali, protagonisti della transizione energetica.

Piano attuativo che si inserisce all’interno delle linee già fissate da “Goal 13” dell’Agenda 2030dal Patto per il lavoro ed il Clima con i suoi obiettivi sfidanti sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale - decarbonizzazione dell’economia regionale al 2050 e raggiungimento del 100% di fonti rinnovabili nel 2035 con un target di incremento dell’efficienza energetica di circa il 4% l’anno -, nonché la programmazione del Governo Draghi con la modifica del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) e l’atteso Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai). Questo, nel quadro della Legge europea sul clima che ha alzato l’obiettivo di riduzione dei gas serra nel 2030, portandolo al -55% rispetto ai livelli del 1990.

Oggi a Bologna si sono svolte le conclusioni di questo percorso di confronto verso la definizione del Piano energetico dei prossimi anni con la partecipazione del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, del ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, della vicepresidente della Regione, Elly Schlein, e dell’assessore regionale allo sviluppo economico e alla green economy, Vincenzo Colla.

Confronto che ha tracciato la rotta su dove e come agire per una transizione ecologica possibile: dalle infrastrutture e dagli impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia, alla ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica degli edifici esistenti, pubblici e privati, alla trasformazione del sistema produttivo per una economia sostenibile e circolare, alla possibilità di estensione del modello “smart city” all’intero territorio regionale, alla mobilità intelligente, ai fabbisogni di competenze per la green e blue economy.

Obiettivo: energie pulite e rinnovabili al 100% entro il 2035

“L’energia rappresenta per Emilia-Romagna uno dei driver fondamentali per lo sviluppo dei territori e delle comunità. E gli investimenti– ha detto il presidente Bonaccini- che guardano alla transizione ecologica saranno una leva fondamentale per far ripartire il sistema socioeconomico dell’Emilia-Romagna nel segno della sostenibilità. Per questo siamo pronti ad aumentare le risorse dopo che, negli ultimi anni, con i precedenti Piani la Regione ha investito quasi mezzo miliardo di euro di risorse europee, statali e regionali. Puntiamo alla transizione del settore produttivo e di tutte le catene del valore verso un modello sostenibile di crescita inclusiva, in grado di affrontare la duplice sfida della trasformazione verde e digitale, facendo leva sui principi dell’economia circolare”.

“La transizione verso la neutralità carbonica è un processo che investe trasversalmente tutti i settori, riguarda le tecnologie e competenze necessarie, i posti di lavoro- ha affermato la vicepresidente Schlein- ma riguarda anche le persone e la loro vita quotidiana, il modo in cui lavorano, si spostano, si alimentano e vivono insieme. Le scelte che improntano il nostro stile di vita possono fare la differenza, migliorando contemporaneamente la qualità della vita del Pianeta. L’energia ha un ruolo fondamentale nella transizione: nel Patto per il Lavoro e il Clima abbiamo condiviso con tutto il sistema regionale obiettivi ambiziosi, come il raggiungimento del 100% di energie pulite e rinnovabili al 2035. Siamo impegnati a orientare politiche ed investimenti in questa direzione, e ad accompagnare nella transizione l’intera società, comprese le fasce più fragili, contrastando la povertà energetica”.

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