Emanuela Aureli, "stravolta" al Chiari di Cervia

È interprete empaticamente simpatica Emanuela Aureli (1973), capace di imitare decine di personaggi noti, di recitare al cinema e in teatro, di cimentarsi da maestra vocale per i concorrenti di “Tale e quale show”, volto quotidiano ne “I fatti vostri” di Rai 2. «Mamma Rai mi ha sempre accolto, non posso che parlarne positivamente».
Stasera alle 21 Emanuela Aureli si stacca dallo schermo per tornare sul palcoscenico vero, al teatro Walter Chiari di Cervia, per divertire con il monologo “Ce la farò anche st(r)avolta” da lei diretto e scritto con Francesca Nunzi, accompagnata in scena dal chitarrista Giandomenico Anellino.
Lei Aureli è imitatrice, attrice di cinema e teatro, vocal coach e presenza quotidiana televisiva, cosa vuol fare da grande?
«Praticamente ho fatto tutto; il 7 maggio compirò 50 anni e tutto quello che la vita di bello poteva darmi me lo ha dato, tutto quel che arriverà sarà una sorpresa e un regalo inaspettato in più. Quando mi chiedono cosa ti aspetti, rispondo: non mi aspetto niente. Forse è anche questo il bello della vita; vivere serenamente quel che arriverà. Lo dico perché la mia vita è sempre stata costellata da soddisfazioni, gioia, felicità».Iniziò 19enne alla “Corrida” di Corrado, aveva già le idee chiare?
«No, ho costruito piano piano questa mia storia, ho lavorato con passione, amore, tenacia. Senza fatica perché anche in quel caso nulla mi aspettavo, ma sentivo una vocetta dentro che mi diceva: dai, dai che arrivi a Roma! Sono autodidatta ma mi ispiravo a Gigi Proietti, a Montesano, Anna Marchesini, modelli che mi hanno idealmente guidata».Cosa mette nel suo racconto ilare in cui si definisce stravolta?
«Racconto cose che mi sono capitate nella vita, occasione per dare spazio a personaggi che mi hanno accompagnata, come Céline Dion, Noemi, Albano e Romina, Mina, Fiorella Mannoia, Pino Daniele. Racconto anche di me, di quella che è la mia vita, della maternità di Giulio, 7 anni, un figlio che il Padreterno non poteva mandarmi migliore, è in seconda elementare, vivace, con inclinazioni di canto e ballo, mattacchione come me. Sul palco c’è Giandomenico Anellino che mi accompagna in chiave ironica con chitarra, è bravissimo, ha suonato con Renato Zero, Patty Pravo, Anna Oxa, Zanicchi, quelle vere. Adesso mi accompagna nelle loro imitazioni».Sta lavorando a nuovi personaggi?
«Sempre. Ora sto studiando Amadeus. Se lo merita; viene dalla gavetta, ha sempre lavorato su sé stesso, non si è mai dato per vinto, è persona umile, un semplice che è diventato un grande; ma i grandi sono tutti semplici. Spero di imitarlo degnamente. A Cervia dovrei presentare anche papa Francesco, e poi Giovanna Botteri, la mia storica Maria De Filippi e pure i ragazzi del Volo».Come riesce a fare ridere e a scrivere battute?
«Per fare ridere non si dev’essere volgari; credo che faccia ridere ciò in cui la gente si rivede; raccontare fatti che a tutti succedono è un modo per avvicinarsi al pubblico. A me fa già ridere qualcuno che cade a terra, ma rido anche di me stessa quando cado. In televisione mi fa ridere uno come Crozza, ma anche Christian De Sica, come tutte le cose ben fatte ma semplici. Per le battute si trae spunto dai giornali. Ma è difficile fare ridere, a volte stai giorni interi a pensare ma la battuta non ti viene. Altre volte ti svegli di notte, prendi quadernetto e penna e le butti giù. Amo scrivere su carta, anche per la mia memoria fotografica. E poi la carta tante volte offre ispirazione. Per le battute ho una mia routine, seguire la regola del tre: 1 prepari, 2 sviluppi, 3 chiudi. Battute semplici per tutti».Info: da 26 a 15 euro
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