Einaudi in concerto venerdì a Rimini nella Piazza dei Sogni

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Per lui è sempre «un’occasione per sperimentare, esplorare col suono». Ludovico Einaudi – che sarà a Rimini domani sera alle 21, nella piazza dei sogni, tra Castel Sismondo e il teatro Galli – così parla del suo mettersi a disposizione del cinema, a cui è dedicato il concerto riminese. C’è un rapporto speciale tra la settima arte e Ludovico Einaudi, con una frequentazione sempre più ricorrente e un esito sorprendente. Il primo film musicato risale al 1988, Treno di panna di Andrea De Carlo, preceduto dal documentario Le facce di Fellini, e gli ultimi sono del 2020, entrambi premiati con l’Oscar. Si tratta di The father di Florian Zeller, e Nomadland di Chloé Zhao. Che la sua musica sia cinematografica lo hanno sostenuto in tanti ma a ogni sua nuova fatica si ha conferma del dono raro di saper creare narrazioni struggenti, emotivamente pregnanti, con una circolarità completamente immersiva, da totale rapimento. Il compositore e pianista torinese, ormai noto in tutto il mondo, con concerti che hanno toccato i più importanti auditorium e teatri, dal Giappone agli Usa passando per l’Europa, ha composto ben 80 colonne sonore. Ma senza rinunciare mai alla sua cifra stilistica, al suo sentire, perché, afferma, «credo che essere rigorosi porti a restare integri». La macchina del cinema ha ingranaggi che possono stritolare, ma non è il suo caso. Anche perché ritiene il suo lavoro per le immagini e le storie narrate su pellicola più come un’occasione per nuove esplorazioni e sperimentazioni e gli piace «in modo particolare comporre per il cinema indipendente perché le grandi produzioni con le loro gigantesche macchine produttive potrebbero essere limitanti». Ci sono registi che a tutti i costi hanno voluto lui. Come la cinese Zhao che cercava una musica ispirata dalla natura e dopo aver ascoltato Seven days walking, sette variazioni intorno a uno stesso itinerario percorso in sette momenti diversi, nato proprio dalle passeggiate di Einaudi nella natura, ha capito che c’era una sintonia perfetta col suo soggetto e la protagonista. Russel Crowe dal canto suo ha dichiarato di aver voluto le sue note per far venire la pelle d’oca agli spettatori. Parte della sua produzione, nello specifico 28 colonne sonore originali, sono state raccolte in un doppio album uscito a giugno, dal titolo Cinema, da cui attingerà nel concerto di domani sera, dove sarà accompagnato dal riminese Federico Mecozzi al violino e Redi Hasa al violoncello. Sono gli stessi suoi compagni di viaggio, intrecciando fili ripetuti con pianoforte e archi in armonia, del lungo e nutrito tour estivo che ha toccato i luoghi aperti, nella natura, sulle spiagge, nei boschi e che in Romagna ha visto fare tappa a Pietra dell’Uso, estasiando il migliaio di persone che il Covid ha permesso di far assistere. Un’esperienza indimenticabile, per la perfetta sintonia tra le sue note e l’ambiente che le ha accolte, quella stessa natura che ha ispirato i suoi ultimi album. Più volte Einaudi ha svelato che comporrebbe con piacere qualcosa per un film di 007, avendo bene a mente i brani di Paul McCartney, di Adele e le orchestrazioni di Skyfall. Del resto, il cinema fa parte di lui fin da giovanissimo: «Ricordo l’attesa per le uscite di una pellicola, così come accadeva con gli album musicali» dice. Tra i suoi amori cinematografici i film di Polanski e Blow up di Antonioni anche per le scelte musicali: «Il film mi entusiasmò; da ragazzo appassionato di rock, la scena con Jeff Beck che spacca la chitarra mi colpì, parlava anche a me». Ultimi lavori pubblicati, quelli del 2020, durante la pandemia: 12 songs from home, un insieme di brani suonati in casa sul suo piano verticale, e Einaudi undiscovered, una selezione di composizioni rimaste nascoste alla notorietà nel corso di tutta la carriera. E dopo Rimini, partenza per Mosca (primo concerto 24 settembre), San Pietroburgo, Tallinn, Helsinki, Vilnius, Kiev e a dicembre ritorno in Italia con i concerti milanesi al Teatro del Verme rinviati causa Covid per poi di nuovo ripartire per Messico e Canada.

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