"È Natale, siate più buoni": l'ordinanza del sindaco di Pennabilli

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Il sindaco “obbliga” i cittadini a essere buoni, ecco l’ordinanza di Natale: «Sorridete alla vita, aprite i vostri cuori e riempite di gioia chiunque incontrate».

L’ordinanza

È l’insolito testo di un’ordinanza che, trasmessa come da prassi sia alle forze dell’ordine che al prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza, sta riscuotendo consensi esponenziali. Nel dettaglio si tratta dell’ordinanza 35 che, diramata nella giornata di ieri, rivolge ai cittadini pennesi l’obbligo di vivere le feste natalizie con serenità, facendo proprio il valore della diversità e della differenza. A ideare e firmare il documento è stato il sindaco di Pennabilli, Mauro Giannini, richiamando in primis l’articolo 2 dello Statuto comunale sulla promozione da parte del Comune della politica «di tolleranza e rispetto delle persone, etnie, culture, ma anche convinzioni religiose, idee e ideologie». E non basta. Al centro ruota anche l’articolo 7 in base al quale il Comune ispira la sua azione «a principi di uguaglianza, solidarietà e pari dignità sociale della popolazione, per il completo sviluppo della persona». Con l’occasione si rimarca la volontà del primo cittadino «di vedere uniti e gioiosi tutti i suoi concittadini in occasione del Santo Natale». Come? Mettendo da parte i contrasti che, segnala l’ordinanza, per pensiero e opinioni differenti, creano spesso «sentimenti di intolleranza reciproci che sfociano in astio, danneggiando l’immagine del comune di Pennabilli». Perciò, reputando che «tutte le persone abbiano la capacità di rispettare le altre nelle proprie diversità e soprattutto di amare il prossimo come Dio ci ha insegnato», il sindaco chiede un atto non solo simbolico alle porte del Natale.

Il precedente

Racconta il primo cittadino: «Sono anni che coltivo quest’idea. L’avevo accantonata visto che le mie uscite sollevano spesso polemiche. A convincermi a rilanciarla è stato un altro sindaco dell’Emilia Romagna, per la precisione Luigi Lucchi di Berceto che l’anno scorso ha escogitato qualcosa di simile, in provincia di Parma. C’è bisogno di messaggi autentici rivolti alle coscienze, ma soprattutto di tornare a vivere intensamente le festività, ognuno come preferisce, attraverso un dialogo con la natura, con Dio o se stessi». «Io sono cattolico – conclude Giannini – ma rispettare gli altri esula dall’avere fede oppure no».

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