Manca la Pec: rischiano la sanzione oltre 10mila imprese romagnole

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RIMINI. La Camera di Commercio della Romagna sta procedendo al rilascio d’ufficio dei domicili digitali che sotto forma di indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) è diventato requisito essenziale per l’iscrizione al Registro delle imprese. Si stima che nei territori di Rimini, Cesena e Forlì siano fra le 5 e le 10mila le imprese attive che devono assolvere a questo obbligo e che ancora non lo hanno fatto, sul totale di circa 72mila imprese. Alcune di esse potrebbero essersi messe in regola tempo fa ma potrebbero aver lasciato “morire” la loro pec, a volte anche inconsapevolmente. Lo stesso problema esiste anche sul territorio ravennate dove le imprese attive iscritte alla Camera di commercio sono circa 32mila e in base agli ultimi dati l’adempimento è stato espletato dall’86% delle società e dall’82% delle imprese individuali. In pratica ci sarebbero altri 4mila soggetti che devono regolarizzarsi. La materia è disciplinata dal decreto legislativo 76/2020, convertito nella legge 120/2020, che aveva fissato al primo ottobre 2020 il termine per regolarizzare l’iscrizione. In esso è anche previsto che la Camera di Commercio rilasci d’ufficio il domicilio digitale applicando però sanzioni amministrative che vanno dai 60 euro per le imprese individuali ai 412 euro per ciascun legale rappresentante per l’omessa comunicazione da parte delle società.

L’uso della pec

«Il domicilio digitale», informa in una nota diffusa ieri la Camera di commercio della Romagna, «sostituisce il recapito fisico per l’invio delle comunicazioni ufficiali da parte della Pubblica Amministrazione, come atti, notifiche e avvisi. Tali comunicazioni sono parificate a quelle inviate a mezzo raccomandata e si intendono notificate non appena rese disponibili presso il domicilio digitale, indipendentemente dall’avvenuta lettura da parte del destinatario. Per questo è importante monitorare regolarmente le caselle pec. La Camera di commercio della Romagna avvisa tutte le imprese che è prossima al rilascio d’ufficio dei domicili digitali (pec) e, congiuntamente, all’applicazione delle relative sanzioni per le omissioni, analogamente a quanto stanno facendo tutte Camere di commercio italiane. Tale indirizzo di posta elettronica certificata, però, consentirà alle imprese solo di ricevere comunicazioni e notifiche, ma non di anche di inviarle: per svolgere quest’ultima attività, l’impresa dovrà comunque attivare una propria casella pec».

Mettersi in regola

C’è ancora tempo però per mettersi in regola. «Le imprese non in regola», scrive la Camera di commercio della Romagna, «con il domicilio digitale possono ancora iscrivere la propria Pec nel Registro delle Imprese ed evitare così l’attribuzione d’ufficio del domicilio digitale e la contestuale applicazione di sanzioni. Per verificare la regolarità della propria posizione e per scoprire come comunicare la propria Pec è possibile consultare la pagina informativa domiciliodigitale.unioncamere.gov.it dove è disponibile anche un canale di assistenza dedicato, previa prenotazione di appuntamento telefonico». «In un primo momento», spiega la nota, «saranno avviate le procedure d’ufficio per la cancellazione degli indirizzi pec revocati, chiedendo a ogni impresa interessata di provvedere alla comunicazione di un indirizzo pec attivo. Tutte le fasi del procedimento, in modo del tutto analogo a quanto già avviene per i procedimenti d’ufficio che coinvolgono un numero molto elevato di imprese, saranno comunicate attraverso la pubblicazione all’albo online sul sito istituzionale della Camera della Romagna (https://www.romagna.camcom.it/pubblicita-legale.htm). Nel caso le imprese inadempienti non presentino osservazioni entro il termine indicato dalla comunicazione pubblicata, la Camera segnalerà le imprese al Giudice del Registro presso il Tribunale di Forlì affinché valuti la cancellazione degli indirizzi pec non attivi. Terminata questa prima fase, ed eventualmente sistemate d’ufficio le posizioni delle imprese che dovessero risultare non aggiornate anche con riferimento alle persone dei legali rappresentanti attuali, si assegneranno i nuovi domicili digitali».

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